Mercato e Finanza: il punto di vista di Andrea Pietrini a proposito di sviluppo d’impresa e sistema Italia

Mercato, finanza e gestione d’impresa, il Dott. Andrea Pietrini ci ha raccontato il suo punto di vista su come si può provare ad incentivare lo sviluppo sostenendo e affiancando gli imprenditori italiani. Ci siamo soffermati sul quadro attuale, non proprio roseo, in cui giace il nostro Paese, con gli scricchiolii provocati dalla crisi bancaria internazionale. Per crescere c’è bisogno di aziende competitive, in salute, ed è necessario capovolgere alcuni vecchi paradigmi del sistema Italia che hanno decisamente rallentato il progresso del nostro Paese.

1-      Andrea Pietrini, com’è giunto a YourCFO, come si è sviluppato il suo percorso di crescita e di avvicinamento a tale posizione e realtà di consulenza finanziaria?

YourCFO è nata alcuni anni fa, dopo che molte esperienze nella finanza straordinaria e dei mercati mi avevano reso familiare il concetto di valore d’impresa, e quella successiva di CFO di una media impresa italiana ad alto potenziale, mi aveva fatto comprendere l’importanza di una guida sicura nell’area finanziaria, per supportare l’imprenditore – spesso proveniente da esperienze diverse (in primis tecniche o commerciali) – proprio per massimizzare quel valore.

Mi sono reso conto che una realtà come yourCFO si poneva all’incrocio di tre macrotend inarrestabili: la sempre maggiore necessità di competenze finanziarie in azienda, la progressiva terziarizzazione e flessibilizzazione della attività aziendale nell’ottica della light company e le enormi opportunità create dalla nuove tecnologie e dalla “sharing economy” in cui si può utilizzare senza acquistare.

2-      YourCFO è un progetto definito come un acceleratore dello sviluppo delle imprese. Più precisamente può illustrarci come opera? Quali sono i benefici per le imprese?

YourCFO porta in azienda competenze sulla finanza operativa altamente qualificate, che permettono molto spesso all’impresa di trovare o liberare risorse finanziarie “congelate” in attività quali crediti o scorte, o di agevolare il dialogo con le banche e gli istituti di credito, o ancora, di indicare all’imprenditore i prodotti o le linee di business più profittevoli sulle quali investire, con evidenti vantaggi e livelli di risultato immediati.

Ciò avviene nella logica del servizio managariale, in maniera “pay  per use”, con professionisti che operano all’interno dell’azienda, nel tempo necessario per portare a casa l’obiettivo, non preparando slide, ma rimboccandosi le maniche con l’imprenditore e il management.

3-      Le imprese italiane come stanno? Come si presenta il quadro attuale a livello finanziario?

Le imprese italiane purtroppo stanno per lo più male, le ragioni sono molte, alcune contingenti, come la crisi bancaria internazionale o la stretta creditizia; altre strutturali e interne, come la scarsa competitività del nostro sistema paese o, aggiungo io, la scarsa managerializzazione delle imprese dove tutto fa capo all’imprenditore che spesso, prediligendo la fiducia alla competenza, pone in posti chiave dal punto di vista manageriale, familiari o persone di fiducia, che non sempre sono all’altezza del proprio compito. Le potrei citare decine di esempi che si sono risolti in maniera esiziale per le aziende.

4-      Normalmente nelle imprese quali sono i livelli sulla quale si deve lavorare maggiormente per favorire lo sviluppo?

Le aree sono quelle in cui l’azienda italiana non eccelle per tradizione: oltre all’organizzazione e alla gestione finanziaria, di cui abbiamo già parlato, si include l’internazionalizzazione, che comunemente alle istanze enunciate in precedenza, necessita di risorse e competenze. Quindi si ritorna alla formazione manageriale, interna ed esterna, e alle aggregazioni d’impresa (reti, fusioni, acquisizioni) per suddividere i costi fissi e combattere la concorrenza dei colossi stranieri.

In Italia il “nanismo” del sistema produttivo ci ha di fatto consegnato a mani straniere in moltissimi casi. Se avessimo lavorato in tempo su questi temi, molte aziende eccellenti, di cui lamentiamo ora la cessione a fondi o realtà internazionali, sarebbero ancora italiane.

5-      Quali sono i prossimi step di Andrea Petrini, dentro e fuori YourCFO?

YourCFO è diventato per me un progetto molto coinvolgente, perché, nato quasi come una scommessa, ha dimostrato di sapere attrarre clienti e manager in maniera esponenziale e quasi sorprendente.

Poiché il progetto è replicabile in altre aree di competenza manageriale abbiamo appena lanciato yourHR per le risorse umane e partiranno presto yourCEO, e yourCIO. L’obiettivo è quello di fornire alle aziende risorse gestionali “in service” di alto livello su tutte le funzioni manageriali per coprire questo enorme “gap”.

Non nego che, magari immodestamente, mi pongo un obiettivo quasi a livello sistemico, di portare managerialità alta in azienda, ma naturalmente si lavora anche con i sogni.

Il fatto è che la modalità che propone yourCFO è il modo più immediato ed efficiente per superare un problema che è appunto sistemico e che la crisi di questi anni ha drammaticamente reso evidente. Lo  vedo  quindi come un processo quasi naturale.

Oltre a questo naturalmente cercherò, come sempre, di ritagliarmi un po’ di tempo per investire e seguire startup tecnologiche, personalmente o come yourCFO Ventures, per continuare a frequentare ed imparare da menti giovani e brillanti, a cui dare a mia volta in cambio un po’ di esperienza di vita aziendale.

6-      A livello macro secondo lei come deve agire il Sistema Italia per ritrovare il progresso e l’appetibilità finanziaria?

Il sistema Italia ha, a mio parere, un grosso problema politico e di credibilità interna e internazionale. Si possono curare i sintomi, ma le cause, purtroppo, stanno in un sistema etico e valoriale che sta degradando a vista d’occhio.

Il ”familismo amorale”  è diventata la regola del gioco e la crisi, incrementando la competizione per risorse sempre più scarse, lo sta accentuando. Il paradigma di relazione dovrebbe cambiare: da competitivo a collaborativo: come cerchiamo di fare in yourCFO. Ma qui apriamo un discorso troppo grande…  

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