I lockdown “pandemici”, ossia le restrizioni imposte alla popolazione da parte degli Stati a causa della diffusione del virus Covid-19, hanno fatto sì che, stando in casa, passassimo molto più tempo sui dispositivi tecnologici (pc, smartphone, tablet, smart-tv, etc.) per fini di lavoro, di studio o semplicemente per il tempo libero. In alcuni casi si è registrata una fortissima fruizione di piattaforme streaming già note agli utenti (Netflix, Amazon Prime, Disney +, Tim Vision, etc.); in altri si è verificata, potremmo dire, una (ri)scoperta di piattaforme impiegate per videoconferenze o adattate per la didattica a distanza – Dad (Zoom, Meet, Teams, etc.).
In questo scenario, l’attenzione da parte della politica, dei mass media e dell’opinione pubblica in Italia si è concentrata principalmente sulla fruizione da parte degli utenti dei contenuti audio-video (componente passiva) piuttosto che sulla creazione dei contenuti multimediali (componente attiva). Più specificamente, non c’è stata un’attenta ed accurata riflessione inerente alle tecnologie (sistemi, reti, dispositivi) impiegate per creare tali contenuti. Il settore audiovisivo, infatti, come molti altri, si è trovato costretto a riconcepire la sua essenza, ripensare i modelli di business, e rimodulare l’offerta.
Passare più tempo in casa significa stare più tempo connessi ad Internet (con una rete wi-fi domestica o VPN): ciò si traduce in una produzione di grandi volumi di traffico dati; un trend che, pertanto, è previsto in continua crescita nel prossimo futuro.
L’esigenza, quindi, è avere a disposizione un insieme di tecnologie in grado di supportare in modo efficiente ed efficace tale mole di traffico.
Ma indipendentemente dalla pandemia, il mondo – che vada verso la c.d. new normality o che ritorni a come era prima – non potrà fare a meno di un elemento fondamentale: il 5G, ovverosia la tecnologia di 5 generazione.
La SI-IES – società iscritta sul piano della ricerca anche al MIUR – è particolarmente attenta al 5G ed alla sua evoluzione e il focus di questo contributo è la declinazione del 5G al settore della produzione audiovisiva.
Il 5G, invero, permetterà alle tecnologie wireless di raggiungere una velocità di connessione paragonabile all’attuale fibra ottica (F.O.), e inoltre consentirà di aumentare esponenzialmente il numero di dispositivi connessi e di condividere informazioni in tempo reale.
Inoltre il 5G ridurrà la latenza, ossia il tempo risposta della rete, al livello più basso possibile, raggiungendo livelli millisecondi impercettibili.
La SI-IES ritiene che il settore della produzione audiovisiva sarà pronto ad utilizzare il 5G, considerati, da un lato, le caratteristiche tipiche delle reti mobili di questa generazione in prospettiva verso la trasformazione digitale di più settori, dall’altro, l’attuale impiego da parte del settore stesso di diverse tecnologie wireless.
Per la realizzazione di un prodotto multimediale professionale serve progettare, sviluppare, integrare, convalidare e dare dimostrazione in modo adeguato delle componenti del 5G.
A parere della SI-IES, sono necessari una produzione audio dal vivo, uno studio multicamera wireless e una produzione di contenuti immersivi, ciascuno di questi con una gamma di tecnologie abilitanti al 5G e di componenti innovative; a tal fine occorre effettuare delle verifiche con dei test pilota per tutti i casi d’uso.
Passiamo ora a considerare brevemente due aspetti specifici: la produzione audio e la produzione di contenuti 5G multicamera.
Per quanto riguarda la prima, si ha bisogno di una rete privata 5G locale per la produzione audio dal vivo. La latenza ultrabassa e le comunicazioni 5G ad alta affidabilità possono cimentarsi ad affrontare sfere della produzione audio dal vivo professionale, che abbia requisiti esigenti in termini di tempo di risposta, disponibilità e sincronizzazione. Si fa riferimento, in particolare, ai requisiti basati sui software open source e processori generici, i quali possono fornire, sia agli sviluppatori che agli utenti, un set di strumenti estensibile per semplificare i flussi di lavoro, aumentare la flessibilità e ridurre i costi.
Relativamente alla seconda, serve sviluppare un sistema di produzione completo che utilizzi la tecnologia e le componenti 5G anche per contenuti a distanza, come ad esempio telecamere collegate tramite 5G ad una frequenza di 25 GHZ per trasmettere contenuti sia in diretta che in replay, con inquadrature differenti, la larghezza di banda e fino 400 MHZ.
In conclusione, si è tentato di fornire alcune considerazioni e spunti di riflessione in quello che la SI-IES ritiene essere un settore strategico innovativo e sfidante del futuro e, prima ancora, del presente.