La vendemmia 2.0

Siamo in un’epoca in cui il vino e la cultura del vino è diventata oramai globale, dove anche la viticoltura si appropria dei luoghi più inconsueti ed i tralci si arrampicano nelle scogliere e nei tetti dei palazzi. Il vino conquista da secoli gli scrittori internazionali, ne è un grande estimatore fra i contemporanei John Grisham che ne scrive spesso nei suoi libri, come il suo ultimo “L’avvocato canaglia”, e al tempo stesso si evolvono le cantine e vignaioli. Molti hanno avuto la fortuna di vedere con i propri occhi tutti i processi della produzione del vino fino alla spremitura ed oltre. L’agricoltura ed in particolare la viticoltura hanno una storia molto importante nel nostro Paese e con essa il territorio in cui essa si applica. Le politiche dei vari governi che si sono susseguiti in Italia ne hanno parlato molto, ma con risultati non sempre altisonanti. Va ricordato, infatti, che alla base di ogni vigneto c’è un suolo, una terra in senso stretto e lato del termine. Non sbagliavano gli antichi romani a scegliere, nei territori conquistati, i luoghi più adatti per impiantare vigneti, quali ad esempio il Bordolese, la Mosella, l’espansione in alto Adige, il Rodano e molti altri ancora.

I romani indicavano con “Locus” un luogo idoneo per coltivare la vite. Oggi li chiamano “Terroir”, ovvero un insieme di suoli, di microclimi, di vitigni autoctoni e di pratiche enologiche. Dal terroir, deriva la cosidetta “zonazione” ossia la sua delimitazione sul territorio. Gli elementi che compongono il terroir sono veramente tanti, ed anche difficili da scriverli per esteso. Questo, così come il territorio e l’ambiente nel suo complesso va certamente rispettato anche coltivando responsabilmente. Il cambiamento climatico avviene anche in seguito a molto coltura fatta nel modo sbagliato.

Il clima che cambia incide sul vino. Da ormai più anni abbiamo registrato un crescente mancanza di sincronizzazione tra la schiusa delle uova degli insetti e quella delle uova degli uccelli. Ciò crea uno squilibrio locale tra prede e predatori. È palese che il divario è solo una delle conseguenze dei cambiamenti climatici. I cambiamenti del clima potrebbe a favorire alcune piante e a dannegiarne altre. Un modello attendibile di pattern previsionali è Had GEM2 messo a punto dagli scienziati dell’International Food Policy Research Institute. Altra fonte è l’Agenzia Europea dell’Ambiente.

La Vitis vinifera non è sclusa da tali influenze, tanto che diversi ricercatori ne prospettano una nuova geografia, la quale andrà a condizionare il vino del futuro.

All’interno di tali cambiamenti la SI-IES srl ha affrontato, tra l’altro, l’argomento che riguarda proprio l’agricoltura intelligente (smart agriculture) e tutte quelle misure per incrementare l’efficienza della viticoltura anche a livello di sostenibilità. A questo ruolo è collegato il nostro approccio all’internet delle cose (IoT) e al Machine-to-machine (M2M). Il ruolo dell’innovazione tecnologica in questo caso viene in aiuto al mondo agricolo. In un vigneto, dovrà essere realizzata una rete senza fili collegata ad una serie di sensori per monitorare direttamente da casa l’umidità del terreno, il calore, la temperatura, l’acqua necessaria e molto altro. Proprio in termini di evoluzione di questo tipo, un case history interessante è quello rappresentato da Umberto Cesari con un sistema che controlla la nuova cantina con 600 botti e 5000 metri quadrati di estensione, mediante una applicazione che permette di regolare a distanza l’umidità e la temperatura.

Nel nostro Paese, i Ministeri interessati all’argomento dovrebbero incentivare progetti in tal senso per promuovere sul territorio l’utilizzo dell’IoT e dell’innovazione tecnologica al servizio della viticoltura e dell’agricoltura in generale. Di questo argomento se ne parla molto, ma con risultati  ancora scarsi che non sono certamente arrivati al tanto osannato 2.0. Intanto, in questi giorni, la vendemmia nel nostro Paese è in pieno fermento, volumi mastodontici nella zona della Franciacorta nel bresciano, dove vengono vendemmiati i grappoli di Chardonnay per la produzione di uno dei più celebri vini spumanti italiani nel mondo. Parlando di grandi spumanti in cescita esponenziale anche il Prosecco sempre più apprezzato a livello globale (da molti viene preferito allo Champagne). Questa che si è appena aperta è una annata in cui secondo le stime Ismea-Unione Italiana Vini avrà una produzione record, si dice oltre i 48 milioni di ettolitri, con ottime premesse anche per la qualità. Visto tutto questo e visti i numeri, emerge ancor più l’efficienza di investire per potenziare il settore, la tecnologia e la sostenibilità nell’agricoltura possono andare a braccetto, è meglio che qualcuno anche dall’alto si dia da fare.

SI-IES srlhttp://www.si-ies.it/
SI-IES Istituto Europeo Servizi srl è una società di consulenza strategica e direzionale, dinamica ed innovativa, che propone servizi e soluzioni altamente professionali per generare valore e centrare gli obiettivi del cliente. Gli elementi distintivi che caratterizzano il modo di operare sono competenza, affidabilità, esperienza, passione ed entusiasmo, proponendo soluzioni "chiavi in mano" che includono l'intera filiera realizzativa.

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