Sono in pieno svolgimento le olimpiadi invernali e presto arriveremo alla loro chiusura, ma per una volta non vogliamo parlare degli ottimi risultati dei nostri connazionali.
Molti partecipanti, sportivi e non, e molti spettatori hanno assistito agli scenografici servizi dei vari tg che riportavano la totale automazione dei ristoranti e dei servizi in camera dei campus sportivi: è la rappresentazione di come l’uomo, in alcuni casi, possa essere sostituito dai robot.
Come si visto, gli olimpionici e lo staff possono ricevere la colazione in camera da un robot, che non si limita solamente al servizio ma la prepara anche: provvede in maniera autonoma ad andare verso l’ascensore e ad arrivare alla camera di destinazione, di recarsi cioè verso l’utente, colui che ha effettuato l’ordine, bussando alla porta e lasciando la colazione. Un altro robot può essere interrogato per far capire meglio alle persone come usufruire dei servizi.
In casi come la pandemia è stato fondamentale utilizzare la tecnologia per ridurre il contagio al minimo. Mentre in Italia si parla del disagio causato dalla pandemia ai giovanissimi fino al novantenne e di come può essere superato sotto l’aspetto socioeconomico, psicologico e sociologico, i cinesi mostrano di aver superato quella fase facendosi servire dai dei robot. Inoltre, in paesi come l’Italia dove l’invecchiamento della popolazione è sempre più pronunciato i robot saranno certamente di ausilio all’uomo, specie nel settore sanitario; i giovanissimi, invece, grazie alla loro spiccata propensione all’innovazione alle nuove tecnologie, non avranno né problemi né sorprese da una convivenza con i robot, quasi fosse la normalità.
Tutto questo, però, fa venir meno l’affetto, la solidarietà, l’interazione fra esseri umani: in poche parole, fa venir meno la nostra umanità, ciò che ci distingue da semplici animali o robot che eseguono solamente comandi. Ecco che una piattaforma innovativa come il metaverso che integra sistemi di realtà aumentata e spazi virtuali potrebbe portare molti a sentirsi persi o scombussolati all’ingresso. La sfida sta nel renderlo gradevole, accessibile e user friendly di modo che non vi siano problemi, a maggior ragione se si considera la considerevole accelerazione causata dalla pandemia.