Le nuove sfide nello sviluppo di tecnologie per il riconoscimento facciale

A che punto siamo con il riconoscimento facciale? Quali sono le tecnologie esistenti? Quali sono le proposte più interessanti? Ecco a voi qui di seguito alcune applicazioni, software e servizi che sfruttano la face detection.

Il primo colosso che si sta divertendo con il riconoscimento facciale è BigG: proprio a Mountain View stanno lavorando al progetto Google FaceNet. Un software molto preciso che promette di riconoscere una persona il 99,63% delle volte. Il sistema di riconoscimento riesce a creare un’accurata mappatura dalle foto dei volti. Tale processo avviene in uno spazio euclideo compatto in cui le distanze fra gli elementi del volto corrispondono direttamente ad una misurazione di similarità. Elaborata questa mappatura il riconoscimento del volto, la verifica e il clustering possono essere facilmente implementati utilizzando FaceNet in modalità vettoriale. FaceNet utilizza solo 128 byte per faccia. Sul database YouTube Faces l’algoritmo ha raggiunto una risposta corretta il 95.12% delle volte. Nell’algoritmo sono state introdotte anche le decodifiche armoniche che descrivono diverse versioni di decodifiche facciali (prodotte da reti diverse) che sono compatibili e permettono il confronto diretto tra loro.

Nel settore del riconoscimento facciale anche realtà più piccole stanno facendo grandi cose: alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno realizzato un software e l’hanno reso fruibile e open source. Questi si chiama OpenFace e secondo gli addetti ai lavori può riconoscere un volto soltanto analizzando 10 foto della persona. Il codice si può visualizzare su GitHub.

Novità arrivano anche da Facebook che ha annunciato qualche mese fa il lancio di Moments, un’app che mediante un algoritmo di riconoscimnto facciale consente di condividere le foto scattate in un determinato momento con tutte le persone presenti in un unico album in comune; le foto caricate su Moments e riguardanti un determinato evento possono essere viste solo da chi era presente a quell’evento. Con Moments si può evitare, quindi, che la stessa foto di gruppo debba essere fatta con più smartphone solo perché ciascuno ne vuole avere una copia sul proprio profilo. Moments è un’app “stand alone”, cioè funziona da sola senza bisogno di aprire anche l’app di Facebook: come accade già oggi con Messenger, Whatsapp e Instagram. Attualmente Moments è disponibile negli Stati Uniti sia per iOS che per Android, Zuckerberg e soci hanno annunciato che presto l’app verrà diffusa anche in altri paesi.

Moments, inoltre, raggruppa autonomamente le foto sullo smartphone in base al luogo dove sono state scattate e al soggetto della foto, si può quindi cercare un amico all’interno delle proprie foto, usando la stessa tecnologia del riconoscimento facciale che Facebook usa per i tag, condividendo instantaneamente con lui le foto in cui appare.

Sarà difficile nascondersi, accessori, enormi occhiali da sole non basteranno per camuffare i lineamenti dei nostri volti, Facebook potrà riconoscerci anche a volto coperto e persino se la persona è ritratta di spalle. Ci riuscirà grazie ad un algoritmo – presentato alla Computer Vision and Pattern Recognition Conference di Boston – che si basa su elementi come corporatura, postura, acconciatura, abiti indossati, e che ha già dimostrato di essere efficace nell’86% dei casi. Il sistema di Google, invece, sfrutta l’intelligenza artificiale e tenta una strada opposta: "insegna" ai computer come creare immagini a partire da una foto.

Il riconoscimento delle persone attraverso le foto, da parte di Facebook e la sua applicazione Moments, sta già mobilitando i garanti europei per la privacy, che meditano di vietare la diffusione di tale applicazione in Europa. Nonostante tutto il social network per eccellenza, continua a studiare e far evolvere sempre di più la tecnologia che identifica le persone presenti nelle foto, come si è visto appunto, introducendo un algoritmo che riconosce correttamente le persone a prescindere dal volto. Ora staremo a vedere quali saranno le ulteriori novità proposte, i preamboli di una nuova possibile diatriba sui temi della riservatezza, chi avrà la meglio e quali vincoli dall’Europa verranno imposti ai nuovi servizi offerti da Facebook.

SI-IES srlhttp://www.si-ies.it/
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