Sanità e finanziamenti: tra costi attuali e risparmi futuri

E se la tecnologia fosse sia la fonte e sia la soluzione al problema dell’aumento dei costi sanitari? Le tecnologie in questo ambito hanno avuto, e stanno avendo, un ruolo preponderante per migliorare la prevenzione e l’efficienza delle cure ma negli anni non si è sottovalutata l’altrettanto vigorosa spesa che esse hanno comportato.
 
Secondo l’Ocse “la tecnologia ha contribuito in modo significativo alla salute e al benessere degli esseri umani, ma la sua diffusione è stata un importante motore della crescita della spesa”. Questo è accaduto dal momento che le nuove tecnologie hanno avuto dei costi crescenti ma allo stesso tempo hanno anche ampliato il volume dei servizi forniti. In primo luogo, ha aumentato l’aspettativa di vita di cinque anni (Italia e Giappone segnano un andamento dell’aspettativa con una media di 82,5 anni) ed Eurostat prevede che ci sarà ancora una crescita nei prossimi decenni. In secondo luogo, ha migliorato la qualità della vita riducendo la mortalità infantile attraverso l’utilizzo diffuso dei vaccini e delle terapie nuove per contrastare malattie croniche.
 
Tuttavia, la spesa sanitaria ha avuto una curva crescente e l’assistenza sanitaria richiede risorse pari al 9% del PIL, prevedendo di arrivare al 20% nel 2050. Ma le previsioni dicono anche che ci saranno dei risparmi dovuti proprio all’evoluzione della tecnologia, informatica, connettività, banda larga e archiviazione dei dati ad esempio migliorando le diagnosi che diverrebbero più accurate e consentirebbero una riduzione di tempo, oltre che di salvaguardia maggiore della vita, e un potenziamento della telemedicina. Sono processi che richiedono sperimentazioni che in una prima fase possono effettivamente generare costi alti e ne è un esempio il caso del sequenziamento del genoma con un costo che ha raggiunto la cifra di 300 milioni di dollari nel 2001. Oggi però è disponibile a poco più di mille dollari.
 
Il rapporto costi-benefici non è così semplice da calcolare ma un coordinamento maggiore dei responsabili ed esperti che lavorano nel campo delle finanze pubbliche, della politica e della sanità può tradurre questi costi in risparmi futuri.

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