Sharing economy, km 0 e filiera corta: ecco “L’alveare che dice si”

Una delle startup che più sta facendo parlare di sé in questi giorni è “L’alveare che dice si”, un progetto che fa della sharing economy e della cultura del km 0 i suoi paletti fondanti. Più che un’impresa è una comunità d’acquisto fondata su una rete di vendita a filiera corta, direttamente dal produttore al consumatore. Una sorta di social network che mette in contatto i cittadini: produttori, distributori e consumatori che grazie a internet riescono ad avere uno strumento innovativo che consente loro di interagire, vendere e rifornirsi in modo più sano e giusto. Il sistema permette a chiunque di contattare l’alveare madre e diventare gestore di un alveare locale. Ogni gestore mediante una piattaforma online dedicata di gestire una rete di distribuzione e condividere una lista della spesa ai concittadini che vi partecipano (membri dell’alveare), portando prodotti genuini locali in una zona di distribuzione definita, con un punto di ritiro della merce che prende, appunto, il nome di “alveare”.

Ogni alveare ha, dunque, il suo gestore che può creare una rete ampia fino a 250 km, per frutta, verdure, latticini e prodotti caseari, carne, pane, vino, birra, etc. Il gestore dell’alveare, settimanalmente potrà selezionare i prodotti e decidere quali alimenti mettere in evidenza fra la lista dei prodotti in vendita. Ogni utente potrà quindi effettuare l’ordine e ritirare la merce presso l’alveare.

Una delle peculiarità di questo sistema a filiera corta è che viene chiesto al produttore locale di essere protagonista in prima persona nella distribuzione degli ordini, insieme al gestore, così da fornire anche dei dettagli ai consumatori che possono chiedere direttamente tramite il social network informazioni sui prodotti, sulle materie prime e sulla lavorazione. A loro volta i produttori e i fornitori possono conoscere opinioni e valutazioni dei prodotti distribuiti.

Il progetto nato a Torino è stato ideato da Eugenio Sapora con una missione che è perfettamente in linea con la visone globale del momento di garantire in ogni processo un impegno votato alla salvaguardia del pianeta, della lotta alle emissioni e all’ecosostenibilità. In questo caso il modello di business ha come fine unico e supremo l’ecologia, producendo e distribuendo con un occhio di riguardo all’ambiente e al territorio.

Il consumatore grazie a questo strumento può trovare anche un grande incentivo al consumo più consapevole. Certamente grazie all’iniziativa di questa startup l’utente medio sarà stimolato e facilitato a fare una spesa responsabile, potrà ordinare direttamente da casa i propri prodotti genuini e di qualità.

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