In Italia crescono i pagamenti mobile

Un’Italia pronta a dire addio al contante e a passare ai pagamenti Mobile. Questa è l’immagine del nostro Paese che viene rimandata dai dati della ricerca dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, presentata lo scorso 21 febbraio durante il convegno “Mobile Payment, l’Italia s’è desta!”.

Tre sarebbero i fattori chiave della diffusione sempre crescente del Mobile Payment: la crescita del 20% dei servizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il telefono cellulare; la disponibilità della tecnologia che permette di usufruire di questi servizi trasformando il proprio cellulare in un bancomat; una legislazione che incentiva l’uso dei pagamenti elettronici, rilanciata con i decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis”. E’ in questo contesto che sembra cominciare ad affievolirsi l’italico attaccamento al cash.

Qualche dato. Si stima che nel 2012 quasi un miliardo di euro sia stato pagato dagli italiani utilizzando il cellulare come strumento di attivazione del pagamento: il Mobile Remote Payment & Commerce passa così da 700 milioni di euro nel 2011 a oltre 900 milioni di euro nel 2012, registrando una crescita del 30%. Di questi, 470 milioni di euro derivano dall’utilizzo del Mobile Payment per l’acquisto dei contenuti digitali per gli smartphone, in crescita del 15% rispetto al 2011.

L’utilizzo del Mobile Remote Payment & Commerce per beni e servizi registra invece una straordinaria crescita del 60% raggiungendo un valore di circa 310 milioni di euro. Contribuisce a questo successo anche la crescita del Mobile Remote Commerce, gli acquisti online che implicano anche l’uso del cellulare in una o più fasi. Turismo e trasporti, coupon, aste e gruppi di acquisto sono i settori più attivi con l’86% del valore delle transazioni. Il pagamento diretto con cellulare a fronte di un servizio raggiunge un valore pari a 130 dei 310 milioni di euro del Mobile Remote Payment & Commerce per beni e servizi. L’80% circa di questo importo è stato speso per acquistare ricariche telefoniche e pagare bollettini, ad esempio il canone Rai o i bollettini postali. Il restante 20% è stato utilizzato per il pagamento di servizi soprattutto nell’ambito della mobilità, come il pagamento della sosta, dei biglietti del trasporto pubblico locale, di taxi, car&bike sharing e ztl. Gli ultimi 150 milioni di euro del valore del mercato Mobile Remote Payment & Commerce, derivano dalle attività di Mobile Money Transfer, cresciute del 50% nel 2012: l’84% è rappresentato dall’acquisto di ricariche di carte prepagate, il 13% dal trasferimento di credito telefonico e solo il 3% da "vero e proprio" Mobile Money Transfer p2p.

L’affermarsi dei pagamenti via cellulare è in stretta connessione con lo sviluppo del Mobile Proximity Payment, la possibilità di utilizzare lo smartphone come una carta di credito mediante l’impiego della SIM NFC. L’accordo firmato nell’ottobre 2012, in concomitanza con il GSMA NFC Mobile Money Summit, dagli operatori telefonici nazionali ha permesso di realizzare una piattaforma comune dedicata al pagamento. Così il 2013 si preannuncia come l’anno dell’affermazione definitiva, mentre il 2012 è stato l’anno del lancio di numerose sperimentazioni nel Mobile Proximity Payment.

“Focalizzando la nostra attenzione sulla variante NFC Card Present, abbiamo misurato gli asset essenziali su cui, già adesso, si può contare in Italia” – hanno affermano Valeria Portale e Giovanni Miragliotta, Responsabili dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment – “A fine 2012, vi erano circa 30.000 terminali POS NFC attivi, partendo dai circa 5.000 del 2011, e gli impegni già assunti dagli attori dell’ecosistema portano a stime conservative, per fine 2013, di oltre 170.000 POS operativi (più del 10% del totale). Sempre a fine 2012 si contavano circa 2,5 milioni di telefoni NFC già venduti che, secondo le nostre stime più conservative (in termini di spesa pro-capite per la sostituzione del parco telefoni e di scelta di Apple per il prossimo iPhone) diverranno circa 6,0 milioni a fine 2013. Infine, dal 2011 al 2012 le carte contactless circolanti sono passate da 750.000 ad oltre 2 milioni, con piani molto aggressivi sulle nuove emissioni e sulle sostituzioni. Sono passi da gigante, se si considera la scala temporale su cui sono misurati, che ci portano a dire che in Italia, ma anche in Europa, il “punto angoloso” della curva di diffusione dell’NFC è alle nostre spalle”

E per il futuro? Due gli scenari di sviluppo del Mobile Payment che si possono intravedere per i prossimi tre anni, scenari legati alla modalità “tiepida” o “convinta” con cui gli attori dell’ecosistema gestiranno la creazione di servizi e la diffusione di tecnologia per fruirli. In base alle simulazioni e alle stime del Politecnico di Milano nello scenario “tiepido”, il valore dei pagamenti mediante Mobile Proximity Payment al 2016 sarà di 4,7 miliardi di euro, dei quali 1,5 miliardi verranno effettuati nei micro-pagamenti. Nel secondo scenario, in cui gli attori sono “convinti” dell’investimento in questa nuova modalità di pagamento, il transato intercettato salirebbe a 10,8 miliardi di euro (+130%), di cui 4,3 miliardi di micro-pagamenti (+187%).

Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment, ha così commentato: “Se singolarmente telco, issuer o acquirer lavorassero al massimo delle proprie possibilità, avendo dagli altri attori una risposta attendista, non si otterrebbero neppure lontanamente i risultati prospettati nello scenario in cui gli attori sono convinti”. Sottolineando: “Ed un euro investito da un ecosistema coordinato rende, in termini di capacità di intercettare il transato, il 140 % in più di un euro speso da un attore isolato. Considerando che il totale delle transazioni oggi regolate in Italia per mezzo di contanti è stimabile in circa 400 miliardi di euro l’anno, gli spazi, anche nello scenario più “convinto” sono davvero enormi, e saranno colti – pensiamo rapidamente – negli anni a venire. L’importante, adesso, è seminare nella direzione che assicuri la massima velocità di crescita”.

Già molte le iniziative lanciate nel 2012 o programmate nel 2013, frutto della collaborazione “convinta” tra telco, issuer o acquirer, non resta che aspettare e vedere quale sarà il sentimento prevalente.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share