L’industria creativa e la direttiva UE sul diritto d’autore

Per Sentieri Digitali il tema della creatività è un must. Proprio in linea su questo argomento in queste ore si fa un grosso parlare di copyright, ovvero quel diritto che riconosce all’autore di un’opera intellettuale di tutelare il frutto delle proprie attività intellettuali e creative sia da un punto di vista morale che patrimoniale. Il parlamento europeo il giorno 5 luglio dovrebbe approvare la direttiva sul diritto d’autore, proposta nel 2016 dalla Commissione Europea con l’intento di creare un mercato unico digitale europeo, questa dovrebbe obbligare i paesi membri ad adeguarsi alle norme comunitarie, allineandosi con i propri regolamenti interni, a pena di eventuali sanzioni. Le polemiche di questi giorni che hanno portato alla protesta, tra gli altri,  di Google e allo sciopero di Wikipedia Italia, sono per due articoli in particolare: articolo 11 denominato “link tax”, e articolo 13 denominato “upload fliter”. Il primo (art.11) riguarda gli snippet e la loro pubblicazioni, ovvero quelle anteprime di articoli e pagine che riportano titolo, breve description e link di un contenuto, queste secondo la nuova norma dovrebbero essere vincolate ad una licenza. Il secondo (art.13) introduce un filtro che non permette agli utenti di uploadare contenuti protetti da diritto intellettuale nelle piattaforme online.

Il testo emendato al voto del Parlamento europeo, con le ultime modifiche recenti, prevede che per le enciclopedie online senza scopi di tipo commerciale, vedi Wikipedia, vi siano delle eccezioni, così come per le pubblicazioni con finalità di ricerca e studio, queste non rientrano nella determinazione del cosidetto value gap, ovvero quel valore per cui la piattaforma deve bloccare o pagare i diritti sul copyright, nemmeno gli spazi di archiviazione personali come i cloud e dropbox, o i link privati, sarebbero coinvolti.

In tutto questo a favore ci sono tutte le industrie che hanno subito "il saccheggio" dei propri contenuti in rete, dagli editori ai produttori culturali, la norma darebbe il giusto riconoscimento ai produttori originali a scapito di chi lucra sugli introiti pubblicitari. Inoltre il filtro agli upload limiterebbe la diffusione gratuita di opere protette da diritti d’autore. L’Industria musicale ringrazia.

È contro, invece, tutta una schiera di attivitsti delle rete libera, i 5 stelle su tutti, ma anche appunto i collossi delle piattaforme web che non vogliono sobbarcarsi un ulteriore onere sul controllo dei dati che vengono diffusi nella loro rete, ma soprattutto veere ridimensionamenti sui propri ricavi pubblicitari. Da qui deriva una sostanziosa attività di lobbying di questi colossi su editori e industria culturale.

L’industria creativa in Italia pesa 47,9 miliardi di euro, il valore economico dell’industria culturale e creativa di cui 41,1 miliardi dei ricavi diretti; 4,6-8,1 miliardi di euro il valore stimato dalla pirateria in ambito creativo, le persone impegnate nel settore sono 1.028.000, mentre gli occupati diretti sono 883.000.

La direttiva secondo SI-IES può aiutare l’intera industria culturale. La direttiva dovrebbe equilibrare il rapporto tra chi crea e chi utilizza i contenuti, da una parte vi sono gli interessi dell’industria creativa europea, dall’altra quelli dell’industria digitale americana.

SI-IES srlhttp://www.si-ies.it/
SI-IES Istituto Europeo Servizi srl è una società di consulenza strategica e direzionale, dinamica ed innovativa, che propone servizi e soluzioni altamente professionali per generare valore e centrare gli obiettivi del cliente. Gli elementi distintivi che caratterizzano il modo di operare sono competenza, affidabilità, esperienza, passione ed entusiasmo, proponendo soluzioni "chiavi in mano" che includono l'intera filiera realizzativa.

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