Le teorie ed i paradigmi economici, così come le strategie politiche e aziendali, si ritrovano nel tempo, hanno ciclicità ed efficacia nel loro reiterarsi. Nella politica economica è un iter che si verifica spesso come il concetto di razionalizzazione del Paese che riempiva i dibattiti già di trent’anni fa.
Negli ultimi tempi in una delle mie ricerche recenti, ho ritrovato una pubblicazione che fa cenno alle politiche di bilancio, sono degli atti di un seminario di studi organizzato da un gruppo di esperti presso la Camera dei Deputati risalente al 1993. Si parlava di equilibrio dei conti pubblici che venissero considerati nella congiuntura della scelta principale di politica economica. Si sottolineava l’esigenza di un inquadramento più complessivo della situazione economica che permettesse risposte più organiche. D’altra parte, la rettifica del trattato di Maastricht con legge italiana del novembre del 1992, imponeva precisi vincoli per la realizzazione del programma comune di convergenza e richiedeva una riflessione consapevole per misurare realisticamente la possibilità di raggiungere i principali quattro obiettivi economico-finanziari fissati dai protocolli delle intese comunitarie. Allo stesso tempo si puntualizzava una ripresa produttiva in particolare per le PMI, al riequilibrio tra Nord e Sud e alla necessità di far fronte alla crescente disoccupazione. In tutto questo, una strategia atta a “riscrivere” le regole dello “Stato Sociale” in una equilibrata dinamica tra efficienza e tutela.
Razionalizzazione del Paese
Quanto rappresentato è copiato “forse” dalla stampa di oggi che viviamo un momento critico. Ed ancora si leggeva: “esistono le considerazioni per favorire un circolo virtuale dell’economia, per una ripresa dello sviluppo attraverso metodi e strumenti nuovi lungo una linea di razionalizzazione del Paese, nel solco dei molti valori, coniugando efficienza e solidarietà”.
Stimolare e sviluppare le politiche dell’offerta
Come per allora anche per oggi, per essere protagonisti del cambiamento, è necessario stimolare e sviluppare le politiche dell’offerta, favorire interventi pubblici di liberalizzazione, privatizzazione, ristrutturazione, semplificazione amministrativa e fiscale. Insieme al riordino delle politiche tariffarie e di infrastrutturale, recuperare attenzione alla ricerca e nella formazione del capitale umano allo scopo migliorare l’efficienza complessiva nel sistema produttivo, guardare soprattutto agli interessi dei consumatori.
Rispettare i principi economici più il digitale
Il contenuto diviene utile per fare una breve lezione di economia, manca solo la reale concretizzazione. Forse è utile suggerire di rispettare i principi economici e di predisporre un piano triennale secondo le disponibilità finanziarie, non dimenticando che oggi il digitale aiuta ad una maggiore trasparenza e diffusione con un elevato contributo dei network di comunicazione digitale.