“Protezione dei dati personali e regime della trasparenza tra Stati Uniti e Italia”

Il Centro Studi Americani ha dato vita ad un convegno avente il titolo “Protezione dei dati personali e regime della trasparenza tra Stati Uniti e Italia”. Oltre ad essere stato un incontro convegno molto interessante, anche il parterre ha messo in luce vantaggi e preoccupazioni riguardanti la tutela dei dati personali. I lavori sono stati condotti ottimamente dal consigliere di amministrazione del Centro Studi Americani dottor Andrea Chiappetta. In maniera sintetica ha presentato con motivazione il contenuto dell’incontro dando la parola subito al professor Guido Alpa, professore ordinario di diritto civile alla Sapienza di Roma. Il professore ha fatto un excursus storico toccando il regolamento UE, il General Data Protection Regulation, il diritto all’oblio, il Data Protection Officer, il diritto alla protezione dei dati personali, un riferimento alla Carta di Nizza alle relative convenzioni ecc. È evidente che non ha trascurato oltre al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, la normativa 2016/680 relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti ai fini di prevenzione, indagine, accertamento, e perseguimento di reati o esecuzioni di sanzioni penali nonché alla libera circolazione di tali dati.
 
Pare evidente che detti argomenti sono stati toccati anche da altri relatori. Il professor Alpa ha fatto riferimento all’art. 10 riguardante la trasparenza della legge 190 del 2012, congiuntamente all’art. 30 in riferimento sempre alla trasparenza con la 241/90, all’art. 4 dei contratti di pubblicità ecc. Sempre relativamente alla suddetta legge 241 limiti e opportunità per il cittadino, ove la legge fa riferimento alla possibilità per l’ente in generale di pubblicare documenti per creare maggiore trasparenza, mentre il cittadino il più delle volte, su sua richiesta, viene ammesso a vedere le copie o al massimo fotocopie. Il cittadino deve essere tutelato per la conoscenza di dati rispetto all’art. 7 del codice della privacy e dagli art. 15-17 del regolamento europeo. Si è soffermato sul concetto di mitigazione: esposizione del diritto, ha parlato della pertinenza e non. Infine, ha fatto cenno al concetto di standardizzazione degli atti: accesso civico, accesso documentale, accesso ai dati, il ruolo del DPO, ecc. Si è soffermato su una specifica sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2019 che riguarda il bilanciamento adeguato fra privacy e pubblicità dei dati con uno sguardo verso la dichiarazione dei redditi. È stato interessante e simpatico quando ha parlato di un provvedimento che riguarda il tracciamento e il percorso del latte. Il professor Alpa ha fatto riferimento, inoltre, alla profilazione potenziale di enti e ai rapporti tra le persone e i dati.
 
Negli Stati Uniti d’America, i dati personali sono oggetto di vendita e di business con scambi di dati personali con beni e servizi in base alla direttiva 95, poi vi è la Convenzione tra l’Europa e gli USA con lo spirito di una sufficiente tutela. In conclusione, è emerso che l’Italia e l’Europa hanno una visione restrittiva della tutela dei dati personali mentre negli USA non viene particolarmente tutelata. Negli USA vi è il controllo dei cellulari e dei computer per motivi di sicurezza.
 
Il Consigliere di stato Stefano Toschei si è soffermato sui flussi dei dati per la PA, sulla trasparenza, gli accessi e la parte relativa alla standardizzazione degli atti, ecc. Il professor Filippo Lubrano ha chiosato sia sulla trasparenza sia sulla privacy, i dati accessibili, l’autorizzazione ai dati personali, ha fatto riferimento alla sentenza del Consiglio di Stato e del TAR Lazio per quanto riguarda l’accesso ai dati personali ecc. Il riferimento è ancora sui compensi che dovrebbero essere pubblicati, dando particolari del Testo Unico ed inoltre sulla carenza di pubblicità di notizie che limitano i giornalisti che hanno bisogno di dati e quindi di poterli acquisire al fine di poter espletare la propria professione.
 
È intervenuto l’avvocato dello stato dott. Andrea Giordano che ha commentato l’esperienza americana, la libertà d’informazione e la libertà di stampa. Un riferimento inoltre è stato fatto ad Obama che nel 2009 di migliorare l’accesso ad alcune tipologie di dati. Ha messo in luce la carenza di personale, mezzi, burocrazia fino al punto che negli USA si è pensato di dare in outsourcing il tutto ad un’organizzazione privata. Si è soffermato inoltre sulla distinzione tra politiche e regole. Un cenno è stato fatto sul modello di open data ed il ruolo relativo.
 
Le conclusioni sono state fatte da Andrea Chiappetta che ha sottolineato non solo i contenuti, ma anche alcuni aspetti poco noti, sebbene altamente significativi, che investono i cittadini del nostro Paese facendo una piccola analogia con quello statunitense facendo riferimenti specifici a partire dal Regolamento europeo, al GDPR, al “right to be forgotten”, “one stop shot”, al DPO, al “right to data protection”. I presenti sono stati tutti ad ascoltare con la massima attenzione apprezzando quanto emerso da quella che è stata un’ottima serata e nello stesso tempo un richiamo a tutti al fine di ben comprendere come usufruire di alcuni diritti, ma anche a rispettare alcuni doveri.  
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