Il contenimento purtroppo non c’è stato. L’Italia ha un debito pari a 2.507,6 miliardi. La Banca d’Italia sostiene che si tratta di un nuovo record che riflette oltre il fabbisogno del mese (25 miliardi) e l’aumento delle disponibilità del Tesoro (14.5 miliardi). L’ultimo “record negativo” era del luglio 2019 quando il debito arrivò a 2.467,422 miliardi.
Oggi è come se ogni italiano avesse da pagare, fra i conti dell’unione dei consumatori, quasi 96.000 euro a famiglia. Anche le entrate tributarie e contributive calano. Il Tesoro rende noto che le contabilizzate nel bilancio dello stato in maggio ammonta a 22 miliardi di euro rispetto al maggio 2019, pari all’8.4% in meno. Quelle tributarie hanno avuto un calo del 7.7% (meno 12,908 miliardi). Maggiore il calo del 9.5% per quelle retributive, pari a meno 9,360 miliardi di euro in meno nelle casse dello stato.
Dal fronte INPS sono stati resi noti i dati su reddito e pensioni di cittadinanza, numeri importanti che arrivano a 1,2 milioni di famiglie con un assegno medio di 521 euro. Nel dettaglio, sono 2,8 milioni le persone coinvolte dal reddito di cittadinanza, 131 i percettori della pensione: l’impatto medio è di 543 euro in giugno. Dal gennaio 2020, è stato registrato un incremento del 7% del numero dei nuclei beneficiari.
Mediamente per il reddito vengono erogati 559 euro al mese, per le pensioni 240 euro. Solo l’1% dei nuclei riceve un importo sopra i 1.200 euro. Dalle cifre emerge, anche in considerazione del Covid-19, che il numero delle persone che chiedono aiuto sono sempre più elevate. Il debito è pari a 2.500 miliardi.
Aspettiamo l’Europa e nel frattempo la corsa è quella di salvare il salvabile e le notizie sono sempre buone ed anche ottimistiche ma, come dice Carlo Calenda, sarebbe più opportuno che ci siano persone che abbiano almeno una volta nella vita gestito anche solo un negozio.
La solidarietà viene sollecitata ed anche condivisa ma solo sul piano strettamente teorico. Siamo un paese con la mano tesa tutti i giorni ma poi abbiamo contro alcuni Stati, in particolare i cd. “paesi frugali”.