In questi giorni molte sono le notizie che abbiamo letto sul Covid-19. L’Italia era vista come un modello a livello mondiale e il nostro ringraziamento è sempre rivolto a tutta la sanità che sta operando e che risultava essere la prima, seconda al mondo. Ma, stando ad alcune graduatorie, pare che sia precipitata. E l’intervento dell’economista e politologo Edward Luttwak fa molto riflettere: “L’Italia è in crisi perché è prigioniera di una casta”. "Secondo le statistiche tra i 196 Paesi del mondo l’Italia è il numero 8 per ricchezza totale. L’Italia è uno dei Paesi più ricchi del mondo eppure deve andare in giro come un mendicante perché è occupato da una casta. Questa è la ragione del perché lo Stato italiano non può funzionare".
Spesso, quando si è tentato di riformare degli aspetti della società sono intervenuti alcuni esponenti, del mondo giuridico e non. Sono aspetti che caratterizzano il gioco delle parti, in particolare nel mondo legale dove assistiamo a vari rinvii di procedure, processi e decisioni importanti per date da identificarsi. Ma intanto gli anni passano e se per esempio c’è una causa in corso, una delle parti senz’altro ne vorrà affrettare l’esito. Nel frattempo, può succedere che chi assiste la parte può andare in pensione e le carte di quella causa che tanto si vorrebbe chiudere passerebbero ad una nuova figura che sostituirà la precedente e rivaluterà gli atti. È piuttosto evidente come così uno Stato non possa dare le giuste garanzie. Nondimeno andare avanti con l’emissione di documenti, ad esempio su alcuni semplici pagamenti da effettuare a causa del virus, composto da dieci pagine. “Uno stesso documento nel Canton Ticino equivale alla lunghezza di quattro domande, occupando un terzo della pagina. Se lì si dice una bugia, in sei mesi si va in carcere”, continua Luttwak.
L’Italia è sempre “sola”. Prima la salute dei lavoratori abbiamo sentito dire e il resto invece sembra essere ridotto tutto ad uno slogan come quelli a cui assistiamo quotidianamente. Nessuno, compreso il Governo, traccia strategie di percorso. A Berlino il settore siderurgico non è stato fermato e non perché il virus abbia risparmiato quella zona. Stiamo attenti a non esagerare, perché è il più debole, chi non ha voce, che perde sempre.