La tutela del Made in Italy, vera ricchezza del Paese

La proroga per altri 5 anni del "diritto alla copia dei prodotti di chiara fama" creati prima del 2001, in contraddizione con il dettato delle norme comunitarie e in violazione dei legittimi diritti degli autori, è stata approvata quale emendamento (articolo aggiuntivo 22.013 “Nannicini”) incluso nel “decreto Milleproroghe” in questi giorni. Una norma che non ha attirato l’attenzione dei media, concentrati su pensioni e liberalizzazioni, e che invece avrà un pesante impatto sulle aziende italiane del design, fiore all’occhiello del Made in Italy, favorendo solo alcuni operatori, che in Italia vendono, ma che producono in Cina, i quali hanno costruito tutto il loro business sulla contraffazione delle opere dell’altrui ingegno.

La motivazione addotta nelle Commissioni che hanno discusso l’emendamento è risibile: tutelare l’occupazione delle imprese che copiano. I dipendenti di tali aziende, semplici commessi di negozi, meritano tutela, secondo i nostri politici. Ma altrettanta tutela non meritano gli operai specializzati e gli artigiani che con dedizione ed esperienza realizzano prodotti di design che costituiscono un patrimonio di know-how che dà lustro all’Italia.

La lobby dei contraffattori, ben radicata in un Paese che può "vantare" il quarto posto al mondo per produzione di beni contraffatti, ha vinto rispetto alle eccellenze del Made in Italy che offrono alla nazione investimenti in ricerca e sviluppo, creatività, posti di lavoro di qualità (tecnici, designer, marketing, comunicazione) oltre a produrre un vero "Made in Italy" con manodopera italiana.

E’ il caso della disputa che ha visto lesi gli interessi della Flos, che produce la lampada Arco disegnata dai fratelli Castiglioni nel 1962. Uno dei "classici" più famosi dell’illuminazione, di cui l’Italia è leader mondiale, realizzata in materiali di qualità che ne valorizzano il design essenziale: lo stelo è in acciaio, la base in marmo di Carrara, il riflettore orientabile, il braccio si allunga fino a 220 cm, tracciando un arco che da solo è in grado di dare prestigio ad una sala. Un prodotto di qualità, realizzato in Italia, da un’azienda che si affida da sempre al know-how nazionale, che deve fronteggiare la presenza della servile imitazione Fluida, prodotta in Cina a basso costo e commercializzata in Italia da Semeraro, in spregio alle norme comunitarie.

Come rilevato nella sentenza del 27 gennaio 2011 nel procedimento Flos-Semeraro (causa C-168/09) della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha dichiarato incompatibili con il diritto comunitario le norme italiane sul diritto d’autore per le opere del design industriale, poiché la tutela del diritto d’autore va comunque garantita per i design o modelli che ne abbiano i requisiti, anche nei confronti di chi aveva iniziato una produzione di modelli precedentemente non tutelati.

Ci si augura un ripensamento delle Istituzioni, in difesa concreta del Made in Italy, che procura lavoro, innovazione e sviluppo per il Paese.

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