Neanche il romanzo di Cronin può risvegliare la compagine di Cinque Stelle. Non a caso, sono spariti nel nulla in maniera silenziosa e nessuno se ne è accorto se non qualche talk show che ne dedica spazio. Alcuni partiti tradizionali, quali ad esempio il PD, hanno teso la mano al cinque stelle in occasione delle prossime elezioni e del ballottaggio di domenica. Il tutto è svanito nel nulla e, quindi, si è alla ricerca di nuovi alleati. Il nostro Paese, in alcuni casi, viene posto al mondo come un Paese ridicolo in quanto si è parlato di cinque stelle come un insieme di persone poco preparate, improvvisatori, non adatti a gestire responsabilità di governo. In occasione, invito i nostri lettori a guardare la stampa del recente passato per capire cosa è stato detto.
Cinque stelle ha indicato che nel nostro Paese ci sono ladri, che si dovrebbe chiudere l’Ilva, che si dovrebbe bloccare la tav ecc. Tutto ciò è stato condiviso solo per poter realizzare l’attività lavorativa ignorando le proprie posizioni. Il vero dramma è un po’ come un famoso film intitolato “Domani è un altro giorno” che tradotto sta ad indicare che la memoria del giorno precedente è stata annullata.
È mai possibile parlare con dei giovani senza un messaggio di speranza, senza un programma, senza un fine? Si parla solo ed esclusivamente a vuoto. Sembra etico parlare del cinque stelle come coloro che non avendo mai lavorato debbano per forza rimanere nel proprio posto per avere un compenso? Una virata a 360° punta molto sulla memoria degli italiani che è evidentemente corta. Il nostro è un Paese che di giorno fa tutto e l’inverso di tutto. Però, su alcuni giornali leggiamo che siamo come al solito i primi della classe, non perché ci sia il riconoscimento altrui ma solo per l’autocelebrazione: siamo belli, siamo bravi. Perché non pensare al lavoro? Perché non pensare all’inserimento dei giovani in maniera seria evitando il reddito di cittadinanza? Perché non formare i giovani verso le nuove tecnologie e prepararli all’inserimento nel mondo del lavoro? Adottando lo slogan del covid e copiandolo non possiamo che affermare: ce la faremo!