Ancora la solfa quotidiana secondo un talk show sul grave problema che sta facendo soffrire il popolo ucraino. I conduttori di questi talk show, a differenza di questi cittadini, sono in posti sicuri e accoglienti.
È diventato un vero e proprio storytelling quasi come la vecchia signora Maria che dal proprio pianerottolo commenta con la signora di fronte ma, in questo caso parliamo di persone fondamentalmente trasparenti e serie. I conduttori, almeno da quanto capito, concordano con i presenti schierandoli a monte, la platea del Si e la platea del No, altrimenti non riescono a raggiungere le audience desiderate. Tutto questo, farcito da uno scopo, per loro, importante ossia audience e pubblicità.
Dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, sarebbe utile e necessario cambiare tutti i conduttori sia telefonici che televisivi per dare un segnale di cambiamento e rinnovamento cercando di accantonare questa piega triste e introducendo gente nuova e quindi facce nuove, evitando di riesumare personaggi legati alla politica da 30/40 anni che come si è dire a Roma ‘’non schiodano’’ anzi, sempre i medesimi, continuano a parlare di rinnovamento. Alberto Sordi direbbe ‘’rinnovamento de che?’’.
Siamo partiti dall’Ucraina perché anche noi vorremmo fare delle considerazioni che riguardano sia il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, che è andato negli Stati Uniti con una bandiera, su cui c’è scritto ‘’l’Europa vuole la pace’’. Con questo biglietto da visita, l’interlocutore o si adegua oppure, dovrebbe fare i salti mortali ma, l’età, non glielo consente. Perciò, per evitare fatture agli arti sarebbe utile parlare di pace e soprattutto, come raggiungere la pace, esaminando gli aspetti che riguardano gli armamenti, le aggressioni, i bambini, le donne, le persone deboli e a tutti i morti che la guerra, promossa da Putin, ha creato e sta creando.
Inoltre, sarebbe bene non strumentalizzare Papa Francesco in quanto, né Putin e né il patriarca Ortodosso lo gradiscono.