In questi giorni i dibattiti si sono condensati su questa nuova moneta virtuale di Mark Zuckerberg: “Libra”. Il creatore di Facebook, già recidivo in quanto nel passato si è soffermato sui bitcoin, adesso conta su Libra, che per lui vuol dire libertà, ma bisogna verificare se i due miliardi di clienti la pensano nella stessa maniera.
La moneta verrà lanciata, secondo indicazioni, nel 2020. L’intento di questa moneta virtuale, secondo Mr. Zuckerberg, è quello di rendere facile ricevere soldi proprio come si usa attraverso le App che abitualmente adoperiamo per condividere istantaneamente messaggi e foto. Le tecnologie implicate saranno WhatsApp e Messenger, oltre che come app a sé stante. Libra potrà essere inviata a tutti per mezzo di un semplice terminale quale lo smartphone, in maniera gratuita e sarà regolato il servizio come per gli altri fornitori di servizi di pagamento.
L’inventore Mark ha in animo anche di creare un’associazione libra, un’organizzazione indipendente senza fini di lucro che vede presenti all’iniziativa già 28 adesioni e punta di arrivare a breve ad un centinaio per effettuare il lancio. Nel progetto non poteva mancare la presenza di carte di credito quale Visa, Paypal e MasterCard e, per non fare torto a nessuno, saranno anche presenti operatori del settore delle telecomunicazioni a partire da Vodafone.
L’app che intende mettere sul mercato è destinata ad uscire dal mondo online per essere usata anche nelle attività commerciali quali negozi, trasporti e per pagare acquisti di ogni giorno. Da quanto emerge, il modello di partenza dovrebbe essere quello di “We chat”. Lo schema di approdo comunque è ambizioso.
Mark vuole costruire una valuta mondiale parallela, ancorata ad asset sicuri, utilizzabile come si è detto dal punto di vista potenziale ovunque e da scambiare con valute tradizionali senza rischiare molto. Abbiamo Facebook che debutta nel mondo delle criptovalute. Facebook, da quello che si comprende, non vorrebbe comparire direttamente, al fine di evitare nuove ondate di grosse polemiche legate all’ampliamento del suo potere anche ai dati finanziari di oltre due miliardi di persone. La tecnologia blockchain di libra sarà gestita e governata da un gruppo di aziende e di istituzioni di cui Facebook figura come una fra le tante.
Uno degli obiettivi di Mark è quello di avere in breve tempo una valuta che sia resa più stabile grazie ad una riserva corrispondente in valute internazionali e titoli di debito. È una ambizione molto forte, ma a tale proposito qualche perplessità emerge. Per la sua natura, la criptovaluta di Facebook si candida per diventare una vera valuta globale.
Chi si deve preoccupare? Certamente il mondo bancario ed in Italia anche Poste S.p.A.