Pensiamo al nostro debito pubblico, noto a tutto il mondo compresa Francia e Germania, e riflettiamo sul fatto che occupiamo il terzo posto al mondo [rapporto Ocse]. Più ombre che luci sui conti pubblici, gli investimenti, le disparità sociali, la fiducia nel governo, il sistema della PA con la sua burocrazia dai tempi biblici. Purtroppo, non ci manca essere protagonisti nel mondo anche per un altro motivo, ben noto, il virus. Anche in questa circostanza occupiamo dei posti che non vorremmo occupare e ci riferiamo soprattutto ai conteggi quotidiani: contagiati, morti e guariti.
Fino a qualche giorno fa nel mondo eravamo conosciuti come il Paese Italia per la bellezza, l’ospitalità e la storia, ma quasi nessuno di questi scienziati italiani ha parlato di “modello Italia”.
Siamo bravi a parlare di Trump, il presidente degli Stati Uniti d’America che, come occupazione e PIL che va alle stelle, vede prevalere la politica del “meglio Obama”. È peculiare come abbiamo necessità quasi sempre di scovare qualcosa che non va, per esempio la cravatta, le scarpe o i capelli. Ma quali sono gli indicatori economici di un Paese? Debito pubblico? Disoccupazione? Ci auguriamo che dopo il coronavirus, che ci ha costretti a stare chiusi in casa, ciascuno di noi trovi la giusta strada. A partire dalla Commissione europea, dalla politica e dal meglio del Paese. Sentiamo spesso parlare persone di un certo rango su Radio24 che cercano di sembrare operai ostentando e criticando. Il motivo è che manca davvero l’altra categoria, gli impiegati e gli operai. Sono i veri assenti.
Cerchiamo di riordinare le certezze, pensiamo di avere un ruolo nel mondo, non in Europa dove siamo assenti da anni. Si è sempre parlato della Troika e noi sempre stati semplici ascoltatori. Riflettiamo anche su questo. Infine, certamente non vogliamo essere un modello delle cose negative. Siamo un modello per l’ospedale, gli ospedali realizzati in poco tempo. Cerchiamo di essere persone serie e abbandoniamo le ideologie.
