L’università di Napoli Federico II in collaborazione con Prisca Labs e Totano automazioni (produttore italiano di macchine per catene di assemblaggio alimentare) hanno creato il robot barista BRILLO: prepara caffè e cocktail, parla con i clienti e ricorda le loro preferenze. E’ il risultato di due anni di addestramento per realizzare un complesso algoritmo di intelligenza artificiale, che consente al robot di andare oltre le operazioni meccaniche e ripetitive quali la preparazione di un caffè o il mix di un drink, riuscendo ad interagire con le persone.
Il robot – bartender inizia la conversazione per mettere a suo agio il cliente, introducendo argomenti di interesse generale, quali il meteo, lo sport o la politica; sarà poi l’evolversi del dialogo – e la mimica facciale dell’ospite – a determinare il seguito dell’incontro. L’algoritmo contiene elementi di apprendimento, che consentono al robot di capire quali sono i temi che interessano l’interlocutore, ponendo domande ed esponendo osservazioni pertinenti, anche in base a dettagli condivisi nel corso di precedenti incontri: perché il robot è in grado di riconoscere il cliente, anche per quanto concerne i suoi gusti (bevande preferite, dettagli di preparazione).
A prima vista, può sembrare che la realizzazione di Brillo sia stato tempo sprecato: invece è la sperimentazione di una serie di funzionalità molto importanti in settori realmente utili: si pensi, ad esempio, ad un robot che si prende cura di un anziano, oppure che interagisce con i pazienti di un ospedale, oppure che si prende cura di un bambino o di un disabile.
Altri settori di applicazione sono i luoghi in cui il lavoro di una persona può risultare faticoso o scomodo, oppure pericoloso. Ricordo, alla fine degli anni Ottanta, le parole di uno dei pionieri dell’informatica italiana – all’epoca docente LUISS – il professor Alfonso Caracciolo di Forino, che ipotizzava la realizzazione di una sentinella robotica nelle caserme, in modo che i giovani militari non dovessero temere il freddo, la pioggia o il sole cocente, in quanto una macchina avrebbe sostituito la loro presenza. Da allor l’informatica ha avuto un forte sviluppo e l’intelligenza artificiale sta raggiungendo una nuova maturità che consente la progettazione di apparati che cambiano l’approccio di lavoro in molti settori.