Andando in Sicilia, in Calabria, in Puglia ecc. notiamo la frutta, la verdura che hanno dei colori particolari.
Diversi sono quando arrivano sui tavoli dei commensali. Da cosa dipende? Dai contesti geografici, produttivi e storico culturali.
Secondo SI-IES si potrebbe dire che ad un analogo modello alimentare corrispondono differenti possibilità di realizzarlo.
Molti sono orientati verso una cucina ricca ed elaborata, possibile soltanto durante i periodi di festa o in occasioni particolari.
Poi vi è il mangiare vegetariano, cui si è obbligati, ove rivelano il rifiuto dell’ideologia ecclesiastica del DIGIUNO e delle erbe, secondo concessioni anche religiose, mediche e filosofiche che fanno riferimento all’antichità; appare il più delle volte razionalizzazione delle scarse disponibilità alimentari e di uno stato di precarietà persistente.
Non è indispensabile condividere la visione materialistica e deterministica di Marvin Harris per vedere come modelli e valori dietetici di una società tradizionale del mediterraneo fossero legati a situazioni concrete, dipendessero da necessità.
Non a caso molti cibi diventavano buoni da mangiare soltanto perché riuscivano a risolvere il problema della fame.
È da ricordare che solo mezzo secolo fa vi era la grande contrapposizione tra ceti benestanti- mangiatori di pane bianco, e ceti popolari- mangiatori di pane nero.