La Banca d’Italia ha elaborato il Rapporto sull’economia delle regioni, per il periodo 20/2015, mettendo in luce il gap di crescita tra i territori.
È particolarmente interessante vedere i tassi di crescita del PIL e le variazioni percentuali suddividendo il territotio Nord/Ovest, Nord/Est, Centro, Sud e Isole.
Il Rapporto delle economie regionali del nostro Paese è stato fatto tenendo presente l’analisi per singole regioni, includendo tra l’altro i rapporti diffusi nel mese di Giugno ultimo scorso ed i relativi aggiornamenti di Novembre.
In analogia con le note regionali, all’inizio dell’estate ed al termine dell’autunno scorso, è stato pubblicato un Rapporto di sintesi, sempre per macro aree, contenente approfondimenti monografici sui principali aspetti territoriali dell’economia delle regioni italiane.
Nel 2016, il PIL è cresciuto dello 0,9% sia nel Centro Nord che al Mezzogiorno. L’aumento del valore aggiunto nell’industria in senso stretto è stato più intenso nel Mezzogiorno.
I servizi sono risultati in crescita in tutte le macro aree, in particolare nel Nord-Est, in virtù anche del buon andamento delle attività connesse al turismo.
Rimane, secondo la Banca d’Italia, ampio il ritardo del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese.
Nel 2016, il prodotto per abitante delle regioni meridionali è stato pari a circa il 56% di quello delle altre aree.
Secondo Sentieri Digitali, tenendo conto anche della modesta documentazione in possesso del nostro osservatorio, si è sempre notato il costante divario tra Nord e Sud, tranne qualche settore atipico e particolare che vede in prima fila il Sud.
La preoccupazione in questo caso, come riferito dagli esperti di macroeconomia, il divario o meglio la forbice si sta allargando.
Lì’invito è di essere sereni, cauti, avere notizie che abbiano il giusto riscontro, tenendo presente principi etici e professionali, escludendo le questioni politiche.
Il cittadino quando apprende una brutta notizia di qualsiasi genere giustamente non è mai contento, ma molti di loro sono pronti a riflettere ed in alcuni casi provano a fare un’analisi delle motivazioni.
La truffa dov’è?
La truffa si ha quando le notizie, che arrivano a corrente alternata, danno, a seconda delle circostanze, pillole ottimistiche ed a distanza di pochi giorni sopraggiungono notizie che confutano le precedenti e che provocano solo sconforto.
La professionalità richiede onestà e trasparenza.