Un’analessi, forse un déjà vu. Davanti a Sua Beatitudine Gregorio Pietro XX Ghabroyan, patriarca di Cilicia degli Armeni, il Santo Padre ricorda il genocidio del popolo armeno evocando l’immagine parallela di Tiridate III con Gregorio Illuminatore.
Occorre infatti risalire al 301 (anno più, anno meno) per collocare cronologicamente la conversione del re armeno alla religione cristiana, rendendo l’attuale Armenia il primo regno ad aver accolto ufficialmente il cristianesimo.
Ciò ci è reso noto tramite gli scritti di Agatangelo, storiografo armeno del V secolo, il quale si propone autore, nonché primo narratore, della conversione di Tiridate ad opera appunto dell’inizialmente perseguitato Gregorio Illuminatore, oggi santo.
Il sovrano d’Armenia, cresciuto ed educato in territorio romano, soleva considerare i cristiani disturbatori della religione e della società ed in tal modo la predicazione del Vangelo da parte del missionario Gregorio non era assolutamente ben vista. A questo punto la leggenda vuole che, a seguito della prigionia di quest’ultimo nella città di Artashat, il re venisse colpito da una stravagante forma di licantropia che portava a trasformarlo in cinghiale la notte e che nessun medico fosse in grado di guarirlo.
Nessuno ne fu capace fino a quando sua sorella ebbe in sogno una voce che le confidava le doti taumaturgiche di un certo predicatore imprigionato nelle segrete, Gregorio Illuminatore appunto, grazie al quale fu proclamato il cristianesimo religione di stato.
Ecco che allora le ultime parole pronunciate durante questo incontro alla Domus Santa Marta da Papa Francesco (“Non c’è Chiesa senza persecuzione. Oggi più che nel passato e col silenzio complice di tante potenze.”) non possono non rendere attuali gli scritti di Agatangelo.
L’Armenia, dunque, non può che considerarsi la terra della Croce per eccellenza. Innanzitutto per le sue precoci, se non addirittura acerbe, evoluzioni religiose e culturali. In secondo luogo per le croci del martirio che a partire dalla prima invasione del popolo di Persia del 451 fecero lottare il popolo armeno contro l’imposizione a vuoto e sventata del mazdeismo.
“Noi oggi, sui giornali, sentiamo orrore per quello che fanno alcuni gruppi terroristici, che sgozzano la gente solo per essere cristiani… Pensiamo a questi martiri egiziani, ultimamente, sulle coste libiche, che sono stati sgozzati mentre pronunciavano il nome di Gesù.” Ha aggiunto durante l’incontro Papa Francesco. Pensiamo anche quante sofferenze hanno sopportato l’Armenia e il suo popolo a fronte anche di un genocidio, definito come il primo del XX secolo, che ancora oggi non viene riconosciuto da molti.