Nella telemedicina un ruolo importante è anche quello che riguarda la comunicazione.
L’esperienza pandemica ci ha fatto molto riflettere a proposito della comunicazione che a livello mediatico ha creato diversi problemi.
E’ chiaro che sono stati commessi errori ma in buona fede: sia medici che comunicatori hanno dovuto muoversi in ambienti per loro sconosciuti e quindi le difficoltà incontrate sono giustificate.
Molti cittadini hanno cercato di rispettare le linee guida di riferimento ripetute tante volte a partire dalle mascherine, il distanziamento, la pulizia delle mani, i vaccini, il green pass, ecc.. ed in alcuni casi i ragionamenti si sono trasformati in mere e proprie discussioni.
La paura in alcuni casi spinge a dare il meglio di se, le qualità della persona vanno comprese e poi condivise per essere allenate a partire da obiettivi chiari; autoriflessione; stato psicofisico; immaginazione attiva e controllo dell’attenzione.
La medicina consente ormai di misurare l’energia celebrale, infatti è possibile valutare le risorse mentali necessarie a svolgere un compito e quindi focalizzare gli sforzi sulla prestazione -ad esempio è una strategia adottata dai piloti di formula 1-.
Nella telemedicina può essere inserita anche la parte relativa alle infezioni urinarie, è sufficiente un bravo ginecologo per poter valutare dette infezioni che sono comuni soprattutto nelle donne. Sono caratterizzate da una infiammazione dell’apparato urinario dovuta alla presenza i microrganismi, soprattutto batteri, che penetrano e si moltiplicano nelle vie urinarie e si distinguono in infezioni non complicate ed infezioni complicate.
L’argomento rientra anche nel provvedimento del DPCM 2021 delle visite a distanza.
Altro punto che riguarda la telemedicina è la parte dell’alimentazione, per taluni lavoratori che sono sottoposti a turni, i medici sostengono che è meglio no saltare la colazione infatti “rinunciare al primo pasto del mattino incide negativamente su vari aspetti, tra i quali la tolleranza al glucosio”.
Altro argomento che abbiamo accennato riguarda il rafforzamento della fiducia nella scienza tramite il miglioramento della comunicazione tra medici e cittadini; è una via necessaria al fine di immaginare un progresso che coinvolga tutti o più persone.
Infine va valorizzata la parte relativa al Metaverso con piattaforme 3D che oggi consentono di creare nuovi modelli sia di tipo operativo e sia per la parte ricerca; a partire dalle stampanti 3D, l’utilizzo di questi dispositivi si sta ampliando ma serve pianificare con maggiore precisione gli interventi oltre che per produrre dispositivi medicinali.
La parte 3D, secondo SI-IES ed anche il Digital Innovation Hub Virtuale, consente una formazione avanzata di tipo innovativo. L’esperienza acquisita personalmente, per quanto riguarda la stampante 3D, è stata maturata con un corso specifico presso l’Università che mi ha consentito di vedere gli aspetti tecnici, la fase elaborativa, la fase realizzativa e nello stesso tempo come manutenere lo strumento tecnologico. Pare evidente la necessità di avere delle conoscenze elementari nel campo dell’informatica, senza pretese di conoscenze di software in quanto provvedono direttamente gli esperti a creare e realizzare i necessari processi.