Il Recovery Fund ribattezzato Next Generation EU. L’Europa fa particolare affidamento al Recovery Fund, il pensiero generale è che sia il momento di preparare le generazioni del domani.
Concetti da sapere
Il prima e il dopo vuole individuare le differenze rispetto al passato. Partiamo dalla denominazione Next Generation EU e i 3 pilastri su cui si fonda, investire in Europa: digitale, verde e resilienza, con l’obiettivo di una visione a lungo termine. Il piano RF si ricollega anche all’obiettivo di indirizzare l’Europa verso una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, ma tiene in considerazione quanto accaduto con Il Covid-19 e le conseguenti decisioni di sospensione delle attività produttive e le relative distorsioni al livello economico. Il Recovery Fund, stando alla Commissione Europea, si è posto con un differente approccio ideologico che sta entrando nei vari Paesi, ivi incluso il mondo universitario, politico e sociale. Altro aspetto innovativo riguarda i 750 mld di euro e la ripartizione tra sovvenzioni e prestiti, ma la peculiarità è rappresentata dal canale di Finanziamento di questo fondo. Non a caso, la Commissione ha già contratto i prestiti sui mercati finanziari per il fondo SURE. Un vero investimento anche in termini di reputazione e affidabilità, come se assurgesse a una tipologia di Eurobond. Il rimborso del prestito contratto per finanziare il Recovery Fund è una prima forma di mutualizzazione del debito gli Stati Membri faranno da garanti.
L’importanza di tale finanziamento
Il Recovery Fund rappresenta il primo tentativo di incrementare il bilancio dell’UE anche attraverso entrate fiscali generate dalle emissioni di permessi negoziabili nel campo ambientale e dalla digital tax applicata alle grandi multinazionali quali Facebook, Apple ecc. Dotare quindi la Commissione UE di uno strumento di politica fiscale, un bilancio comune, in grado di condividere le politiche monetarie della BCE.