L’industria automobilistica tedesca è risultata duramente colpita dalla pandemia
Quella del 2020, infatti, è stata definita come la peggiore annata degli ultimi 45 anni, avendo registrato un -25% in produzione ed esportazione e un -17% sugli ordini.
A tali numeri negativi dovranno aggiungersi le difficoltà derivanti dal necessario adeguamento alla nuova regolamentazione UE sulle emissioni di C02 e quelle per la transizione dal motore a combustione a quello elettrico.
“Il cuore dell’industria tedesca”
Un duro colpo per il settore automobilistico della Germania, definito dal Dr. Fritzi Köhler-Geib, capoeconomista di KfW (la corrispettiva Cassa depositi e prestiti tedesca), “il cuore l’industria tedesca”.
Quest’ultima, infatti, costituisce un quinto del valore aggiunto lordo e rappresenta una fetta importante dell’economia tedesca, soprattutto per quanto riguarda il settore delle esportazioni.
“Per una crescita stabile e sostenibile è necessario, oltre a rafforzare la domanda, affrontare i pressanti problemi strutturali”
Le cause del difficile periodo attraversato dall’industria automobilistica tedesca risalgono, però, anche a prima del blocco causato dalla pandemia. Hanno influito, infatti, oltre alle tensioni causate dal governo Trump nelle relazioni commerciali internazionali (vedasi, tra le altre, le minacce dei dazi sulle auto Ue), i rallentamenti nelle domande e i ritardi nell’affrontare sfide strutturali.
È proprio partendo dalla risoluzione di queste ultime che il capoeconomista Köhler-Geib intende intraprendere una crescita “stabile e sostenibile” per i prossimi anni.
Le emissioni di CO2, la guida autonoma, gli investimenti in innovazione, tecnologie verdi e digitali, la formazione per aumentare il numero di lavoratori qualificati sono solo alcune delle sfide a cui si fa riferimento.
“Il 2021 sarà l’anno della ripresa delle grandi sfide”
Secondo Eric Heymann, direttore della banca tedesca e senior economist per il settore automobilistico, è necessario almeno un anno per una ripresa del 30% circa rispetto al -25% del 2020 sul 2019.
Tra i fattori che determineranno tale ripresa, bisogna includere l’aumento della domanda in Cina, che già si è prefigurata quest’anno, e il ritorno della domanda in Europa e in USA.
Sostenibilità ed e-mobility
Tra le sfide che bisognerà affrontare, rientrano quindi le già anticipate necessità di rientrare nei target dettati dall’Ue in termini di sostenibilità e, allo stesso tempo, la trasformazione verso la mobilità elettrica.
Occhi rivolti alla Cina
Per far fronte a tali sfide, i grandi marchi automobilistici tedeschi sono pronti a delocalizzare la produzione in Cina. Basti pensare che, solo nel 2019, 5 milioni di auto tedesche sono state prodotte in tale Stato. La tendenza sembra essere quella di guardare alla Cina anche per altri mercati, come quello delle batterie, dove il valore aggiunto è più basso.