Il computer quantistico è una certezza! È stato fatto un esperimento senza precedenti coordinato da Google e condotto tra Germania e Stati Uniti nel quale la macchina ha risolto in poco più di 3 minuti un’operazione che un computer tradizionale porterebbe a termine in 10.000 anni. Vediamo chi sono gli attori protagonisti: il fisico John Martinis di Google e dell’Università della California a Santa Barbara. I computer quantistici sfruttano le proprietà del mondo degli atomi per aumentare le capacità di calcolo. È un passo significativo verso la cosiddetta supremazia quantistica, ossia della capacità di questi computer di svolgere un compito che ad un computer tradizionale richiederebbe un tempo lunghissimo, che può anche andare oltre l’età conosciuta dell’Universo.
L’idea del computer quantistico è affascinante perché apre letteralmente infinite possibilità e perché la tecnologia per realizzare dei prototipi che siano al di sopra delle possibilità attuali non sembra lontana. Basta pensare ad una scienza come quella del “Machine Learning” che già di per sé risulta così potente da essere preoccupante: se sfruttata al meglio, cosa che un calcolatore quantistico potrebbe fare, permetterebbe all’uomo di vedere l’universo da un punto di vista differente sul cosmo, non incentrato sulla sua stessa osservazione e di dare risposte a domande che non sapeva nemmeno di potersi porre.
Al momento si tratta ancora di una sperimentazione e dunque i processori classici non verranno sostituiti anche perché sono ancora considerati il metodo più efficiente ed economico poiché utilizzare un computer quantistico per il rendering (restituzione grafica) di un video, sarebbe come utilizzare uno strumento 10 volte più potente quando invece non ve ne è necessità. Altro caso è invece se si utilizzasse la quantistica per settore come quello dell’industria farmaceutica o della fisica delle particelle. Il processore, in questo caso, porterebbe ad un avanzamento tecnologico significativo di vasta portata.