L’intelligenza artificiale si dimostra sempre più strutturale ad ogni campo lavorativo. Si conferma come valore prezioso anche per il mondo dell’energia.
Ricerche velocizzate
A livello di ricerca sono state svolte diverse sperimentazioni, una attribuibile al MIT che ha ridotto in modo notevole i tempi di ricerca dei materiali più profittevoli in termini di stoccaggio di energia. In brevissimo tempo, il gruppo di ricercatori ha rilevato otto materiali definiti come i più promettenti nel campo della batteria a flusso. Considerando che la ricerca è stata condotta su 3milioni di possibilità, la stessa ricerca condotta con dei strumenti analitici tradizionali sarebbe durata, secondo stime su ricerche analoghe, circa 50 anni contro le 5 settimane utilizzando l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale come Must Have
Con questo ed altri studi si conferma in modo inequivocabile la necessità di sfruttare l’intelligenza artificiale nel settore energetico. Alla base della considerazione c’è il grande coinvolgimento, degli ultimi anni, del mercato nel campo e-energy. Stime mostrano come potenzialmente l’utilizzo dello strumento dell’intelligenza artificiale genererà una realtà commerciale di un valore pari a 6miliardi di dollari nel quadriennio dal 2020 al 2024.
Tutte le strade portano all’AI
Insomma, l’AI diventerà in men che non si dica, un elemento cruciale allo sviluppo che accelererà in modo sostanziale il processo di ricerca sviluppo e produzione. Si ipotizza, che con l’AI si riuscirà a coprire una gran parte di minacce per la categoria delle infrastrutture energetiche. La previsione è che si troveranno soluzioni efficienti ed efficaci che garantiranno anche un certo grado di protezione verso l’incolumità degli esseri umani. Lo sfruttamento dell’intelligenza artificiale può inoltre aiutare, come già dimostrato dalla domotica, a ridurre e gestire i consumi energetici. Infatti, il connubio con l’Iot permette di ridurre i consumi e di conseguenza la spesa relativa all’energia.