I nuovi ambiti applicativi della Blockchain

Alcune banche italiane stanno sperimentando un sistema per la “spunta interbancaria”, il processo che verifica la corrispondenza delle attività di due banche; altri in Europa stanno pensando a creare una piattaforma per processi di back office, tutto va verso il nuovo paradigma della blockchain. Un altro dei settori privilegiati di applicazione è la finanza.

Vi sono molti settori che mostrano interesse per la blockchain. Un grande database distribuito per gestire transazioni tra più nodi della rete, all’interno dei quali viene replicato il registro stesso in maniera tale da renderne praticamente impossibile la manomissione. Come nasce una “catena”: l’azienda deve individuare un asset che può essere gestito con la blockchain. Poi bisogna definire la rete di tutti i soggetti; stabilire la governance dell’asset: si decidono le politiche su come raggiungere il consenso sullo stato dell’asset; infine l’intero processo viene messo sull’infrastruttura, che sia privata o sul cloud, ed il registro diventa pubblico, aperto a tutti i nodi della rete privata.

Il fenomeno blockchain ha aperto la strada a una vera e propria rilettura di tanti fenomeni in numerosi e diversi settori. Gli ambiti applicativi abbiamo detto sono molteplici, tra questi anche quello degli ordini professionali a partire dai notai, medici, commercialisti, avvocati, ecc. Potrebbe essere interessante individuare dei requisiti necessari di carattere tecnologico che consentono ad un sistema a rete di registri condivisi di essere compatibili con le attività professionali. Capire se i nodi della rete sono dedicati o no e quale rapporto si ha tra clienti e tecnologia: gli atti pubblici possono essere messi in rete con la blockchain? È difficile capire se la tutela dei dati personali con la normativa italiana ed europea aiutano le professioni? Come è possibile dialogare con alcuni atti emessi che sono soggetti ad aggiornamenti? Secondo la documentazione e le ricerche effettuate da SI-IES con le tecnologie disponibili e quelle che sono in arrivo è possibile fare un passo avanti. Non a caso le tecnologie soreprendono ogni giorno ed è inevitabile in particolare modo quando si vive di crisi economica e con uno Stato che viaggia con un debito pubblico di 2311 miliardi di euro al mese di aprile 2018.

Da non trascurare che il Paese nella sua maggioranza ha una non bella percezione dell’andamento del Paese. Certo, forse, a forza di rifarlo qualche sciagurato si convince che è vero. I dati sono sempre diversi, rilevati secondo un proprio modello e quindi da un sistema empirico, non callaudato, ma certo. La beffa quale è?  Che quello che sentiamo oggi non vale domani. Le professioni ed i relativi ordini vanno certamente verso la digitalizzazione, ma serve che entri in scena la cybersicurezza. Puntare alla vera dematerializzazione come più volte abbiamo scritto su queste pagine, a partire dai documenti, dai processi ed anche dal reporting, dei collaboratori, della conformità alle normative. Oggi è già possibile gestire i contratti, le operazioni di M&A, i documenti della direzione legale, ed anche i contenuti delle riunioni dello studio e la condivisione dei documenti riservati. Le fasi che riguardano la blockchain possono essere: la transazione, la verifica, il registro (rete di dispositivi interconnessi), i record, i blocchi, la validazione, la catena (riguardo ogni blocco validato), la sicurezza (come difendersi dagli hacker). Non è tutto, ma una indicazione di massima che mette in contatto studio professionale e innovazione tecnologica.

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