La robotica è una partita importante, un mercato che entro il 2019 avrà un valore intorno ai 140 miliardi. I due paesi che conducono le danze sono Cina e Stati Uniti d’America. Tutte le grandi aziende che operano prevalentemente nel campo della logistica utilizzeranno i robot sia per il contemimento dei costi e sia per velocizzare i processi. Molte iniziative del 2016 hanno interessato delle nuove realtà, le startup della robotica. Google in controtendenza vi ha rinunciato vendendo la società Boston Dynamics, divisione aziendale che si occupa di robotica, cedendola a SoftBank Group. La ricerca nel campo della robotica ha prodotto molti prototipi, ma per molti è ancora un mercato poco attraente, è grazie a Giappone e Cina se ha fatto registrare una grande crescita. Sembra che anche il nostro Paese sia ben piazzato, si colloca tra le eccellenze nel panorama internazionale sia per gli aspetti innovativi che per i campi di applicazioni, quali ad esempio: chirurgia, industriale, riabilitazione, ecc. Vi sono in corso molti progetti focalizzati sull’umanoide a supporto dell’uomo.
Servono l’intelligenza artificiale e la robotica, le due cose sono fortemente correlate e debbono esistere insieme. Sono da sollecitare le università affinchè i giovani laureati siano in grado di entrare nel mondo del lavoro. Nel settore robotica e automazione è necessario un profilo culturale e professionale focalizzato su conoscenze scientifiche e tecnologiche riguardanti la modellazione, la simulazione ed il controllo di sistemi per l’automazione, la robotica industriale e la robotica mobile. Due esempi virtuosi: con piacere ricordo che un giovane si è laureato a Padova e nella commissione vi era l’umanoide robot ”Nao”. IpMorgan punta sull’intelligenza artificiale per migliorare il trading ad alta frequenza. Ha sviluppato un robot capace di comprare e vendere titoli alla massima velocità ed al prezzo migliore.