Vino 4.0 non vuol dire a distanza di 4 km ma bensì vino che utilizza l’innovazione tecnologica e va verso la trasformazione digitale. Questo è uno degli impegni della SI-IES che è una società che collabora congiuntamente al Digital Innovation Hub Virtuale ed è iscritto all’apposito albo europeo della DG Connect. La SI-IES, tra l’altro, è iscritta all’albo del Ministero dell’Università e della Ricerca che rappresenta la condizione per poter partecipare ai bandi emanati dal Ministero in parola. La SI-IES non ha mancato di collaborare con una importante Università telematica alla progettazione e alla realizzazione di un Master sui Fondi europei ed ha partecipato con successo al PON 2014-2020 nell’ambito della regione Calabria creando il distretto della domotica con due obiettivi: il risparmio energetico e la sicurezza. Ciò non ha bisogno di commenti vista l’attualità dei temi che tuttora sono in prima pagina.
Parlare del vino (chi scrive è assaggiatore) è molto importante per il nostro Paese in quanto tra pandemia, guerra dell’Ucraina ecc. si perde mercato e la competizione diventa un istituto tutto in salita. Impegnarsi sul piano della ricerca in maniera viticola ed enologica ha, secondo SI-IES, uno scopo ben preciso: creare sinergie per difendere il comparto a livello europeo. Il confronto scientifico è sempre importante ma anche la pianificazione e le strategie di ricerca da svolgere con centri specialistici sono essenziali. È nostra convinzione puntare alla ricerca, all’istruzione, alla formazione al fine di raccogliere quelle sfide dell’impresa vinicola del domani.
Il vino rientra in una attività veramente complessa. La viticoltura e l’enologia, secondo noi, hanno tra gli obiettivi il miglioramento continuo delle tecniche enologiche e di conduzione del terreno vigneto, senza trascurare logicamente le ricadute di tipo ambientale e sociale. Il settore vino, come è noto, porta con sé un indotto che possiamo definire trainante nelle economie e nelle società delle regioni produttive sia per il nostro Paese sia per la competizione con la Francia. Si è convinti che gli obiettivi siano quelli di promuovere la sostenibilità della filiera viti-enologica: vi sono alcuni punti prioritari come quello della riduzione della chimica e degli apporti fitosanitari che può essere perseguito per mezzo del monitoraggio delle principali fitopatie. L’impresa vino e l’adattamento delle viti soggette ai cambiamenti climatici ed anche alle diverse malattie e l’utilizzo di tecniche di genome editing sono al centro dell’argomento. Ecco perché la SI-IES sostiene che la ricerca nel contesto vinicolo è da definire di livello alto congiuntamente alle imprese ricadenti nel nostro territorio. La SI-IES che fa parte del distretto Domus è stata impegnata nel campo della formazione e, anche in questo specifico caso, ritine molto importante, per il settore del vino, il trasferimento tecnologico. L’obiettivo principale, oggi, è quello di unire le forze nel contesto della filiera vino e di fare ancora ricerca sperimentale aumentando le competenze. Solo in questo modo si può affrontare la competizione.
Oggi, viticoltura vuol dire anche rispetto ambientale. Negli anni scorsi, questo principio non è stato un must né per l’Italia né per l’Europa. In conclusione, la viticoltura che va verso l’enologia deve tenere anche presente aspetti di tipo sociale sottesi alla realtà della viticoltura nei nostri territori. Si è convinti che con l’innovazione tecnologica e l’utilizzo di Big Data ed Intelligenza Artificiale, si possa migliorare il settore con risultati soddisfacenti. Quando si parla di Big Data bisogna anche fare collegamenti con la Cyber resilienza al fine di proteggere i dati che sono ormai riconosciuti da tutti come un patrimonio. Ecco che emerge il ruolo e la centralità delle reti e quindi la tutela complessiva della filiera.