È quasi come il covid-19? Come ridurre i costi degli incidenti di sicurezza e far dialogare tecnologie diverse in un insieme coeso?
Leggendo riviste specializzate traspare che i lavoratori che nel nostro Paese usano la modalità di Smart working sono circa quattro milioni. Queste persone utilizzano mezzi propri o aziendali in postazioni diversificate e con reti e dispositivi differenti che hanno un livello di protezione non solo da verificare ma da innalzare in proporzione alla crescita degli incidenti.
La Dottoressa Valletta sostiene che le aziende sono consapevoli dei rischi che corrono nel nuovo scenario di business, il quale è caratterizzato da dipendenti che lavorano da remoto, da processi che si avvalgono di tecnologie connesse, da applicazioni cloud pervasive in ogni area funzionale, da prodotti e servizi veicolati da piattaforme digitali e da clienti che devono essere gestiti con una logica omnicanale.
SI-IES ha pubblicato molto sulla Trasformazione Digitale e sul cloud computing. La cybersecurity è diventata, se possibile, una faccenda ancora più complicata. La prospettiva di ridurre del 90% il costo causato dagli incidenti di sicurezza nei prossimi due anni è attribuita da Gartner al modello “Cybersecurity Mesh Architecture” (CSMA).
Secondo gli analisti la sicurezza aziendale- impattata dalla crescente sofisticatezza degli attacchi informatici, dalla migrazione delle risorse al multicloud, dall’esplosione di modelli di lavoro ibridi che hanno costretto le organizzazioni a supportare una varietà di strumenti di sicurezza scarsamente integrati in ambienti eterogenei- potrebbe migliorare. La procedura descritta ha, infatti, accelerato la tendenza verso l’adozione di una architettura Mesh.