Ricerca Censis: "I media personali nell’era digitale"

Pubblicato il nono rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, che fotografa il rapporto degli italiani con i media nell’era delle tecnologie digitali. Di digitale, secondo l’Istituto per la ricerca socio-economica fondato nel 1964, nelle nostre abitudini c’è ancora poco. Sale la televisione, declina inesorabilmente la carta stampata.

Il 97,4% degli intervistati è affezionato allo schermo televisivo; seconda in ordine di preferenza la radio: la ascoltano otto italiani su dieci e la quota di mercato del mezzo radiofonico è salita del 14,8% in dieci anni, grazie soprattutto ad autoradio, Internet e cellulare, che si utilizza meno per telefonare (-5,5% negli ultimi due anni) e più per navigare in Internet. In questo caso sempre più utenti usano uno smartphone (­+3,3%), a svantaggio degli apparecchi base (-8%).

Il 18,2% degli utenti legge riviste on line (come Sentieri Digitali) e il 53,1% naviga su Internet: se, sottolinea il rapporto, il digital divide è diminuito, è cresciuto il press divide. L’identikit dell’internauta-tipo è uomo (il 52,5% rispetto al 43,7% di donne), giovane e con un buon livello di istruzione. Se l’81% degli italiani si informa ancora con il telegiornale, la percentuale scende al 69,2% per gli under 30, che scelgono Internet soprattutto per la possibilità di personalizzare il contenuto.

Requiem per i quotidiani a pagamento (47,8% della carta stampata), che hanno perso il 20% dei lettori in quattro anni, stabile la stampa gratuita (37,5% del mercato) e i settimanali (28,5%), trainati dalle lettrici. Solo il 56,2% degli intervistati legge libri (la metà degli spettatori televisivi) e appena l’1,7% e-book. In compenso gli italiani sono grandi fan dei social network (Facebook in testa, con il 49% degli utenti del web e l’88% dei giovani) e utilizzano Internet come stradario, per ascoltare e scaricare musica e video e per operazioni bancarie. L’e-commerce è ancora residuale e anche la ricerca di lavoro segue i canali tradizionali.

Il web è soprattutto informazione: Internet è considerato il mezzo di informazione più credibile, con un punteggio (scala da 1 a 1) di 6,55, seguito dalla Radio (6,28); sotto la sufficienza, invece, la carta stampata (5,95) e la televisione (5,74). Il web vince perché percepito dagli utenti come più libero e “disinteressato”.

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