Prendiamo a titolo di esempio quanto sta facendo un Paese quale l’Estonia, dove si sta puntando ad una vera rivoluzione digitale. L’Estonia rappresenta un primato nell’e-governement che è nato solo 15 anni fa. Pensate che oggi la carta d’identità estone è allo stesso tempo documento per l’espatrio, patente di guida, carta di debito, tessera sanitaria, abbonamento ferroviario e non solo.
Sono argomenti molto topici in un Paese, molto famoso nel mondo per aver affrontato i temi di cui sopra circa 30 anni fa, che purtroppo tutt’oggi si trova ancora alla stregua di una modesta tessera sanitaria, o al più dinanzi ad una carta d’identità elettronica, un passaporto e poi nulla.
L’abbattimento della spesa pubblica avviene rispettando standard internazionali; l’imperativo è: rimodulare l’esistente, evitare sprechi e duplicati nell’ambito delle Regioni, che in alcuni momenti sembrano costituire altri venti Stati oltre l’Italia.
Sembra evidente, ormai su tutti i livelli, la mancata preoccupazione per quanto riguarda l’occupazione. Non a caso, quotidianamente, abbiamo dei bollettini di guerra considerando il numero di persone da mandare fuori dall’azienda. Parliamo di facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e con le politiche inclusive ci fermiamo a 29 anni, tenendo presente che il nostro Paese primeggia in negativo per il numero dei laureati, “un qualcuno” direbbe che sono provvedimenti da definire “pannicelli caldi”.