Padre e figlio

“Papà vorrei andare sulla luna!”  Quante conversazioni tra padre e figlio sono iniziate così? Ebbene mio figlio sulla luna c’è andato per davvero, o per lo meno quanto di più vicino alla luna che ci sia sul pianeta Terra.  Durante l’estate – a sedici anni – ha passato un mese intero presso l’ ESA – Agenzia Spaziale Europea di Colonia, in Germania;  per l’esattezza presso l’EAC – European Astronaut Center, parte dell’ESA.

Come è stato possibile questo? Semplice. Basta navigare sul sito ESA e inviare una email di richiesta per uno stage lavorativo estivo per un ragazzo italiano che parla tedesco, inglese e francese. Dopo una settimana, come nella migliore tradizione teutonica, l’agenzia rispondeva accettando la candidatura del ragazzo.  Unico italiano minorenne ad aver mai calcato il suolo degli uffici EAC.  Coetanei tedeschi, francesi, inglesi, spagnoli avevano una ben più nutrita rappresentanza.

Folle!  Padre sconsiderato. Violentatore dell’infanzia. Questi sono stati gli epiteti affibbiati al papà. Se si ascolta il ragazzo …. “papà … la più bella esperienza della mia vita! La mia scrivania era affianco a quella di Samantha Cristoforetti e mi sono fatto un selfie con lei. Ho gestito i social network dell’agenzia per il prossimo viaggio su Marte… ”.

Cambiamo il film e la geolocalizzazione. Torniamo in Italia.  Chiamo alcuni amici (intendo: amici amici) che hanno posizioni apicali in primarie aziende italiane anche quotate in borsa.  Chiedo se possano prendere mio figlio – ormai diciassettenne – per uno stage estivo.  La risposta è tra il ludico e il disperato. Impossibile. Profili di responsabilità che la società non può correre … eppoi … “ma quanto ci costa stare dietro ad un ragazzino che non sa fare niente?”

Sconsolato mi rivolgo nuovamente al mercato tedesco. Mi aggancio tramite il social network Linkedin al capo di un acceleratore di impresa. Repetita di ESA per la prossima estate.  Mio figlio andrà a Berlino per un mese a fare uno stage lavorativo.  Tre scambi di email, un colloquio Skype tra il capo dell’acceleratore e mio figlio  tutto è organizzato con efficienza e semplicità,  incluso volo low cost per Berlino da 98 euro andata e ritorno.

Ritorniamo in Italia:  il Presidente del Consiglio Renzi circa un anno fa parlò dei “giovani bamboccioni”  in toni forti.  Ma tali sono i nostri figli e tali rimarranno  se non li aiutiamo con una legge che possa inquadrare e regolamentare gli stage lavorativi di minorenni presso le aziende, magari con qualche incentivo fiscale che noi contribuenti, anche magari con un 5 per mille,  potremmo destinare a tale scopo.

Si deve passare dalla logica del lavoro “sudore della fronte” a lavoro come strumento per la realizzazione piena di una personalità. E questo deve avvenire presto; perché prima avviene nella vita di un giovane, prima la mente si svilupperà in tal senso.

Francesco Albano

 

D’accordo con le tematiche di cui sopra Sentieri Digitali pertanto provvederà a scrivere questa lettera aperta ai governanti per dare il suo piccolo contributo a tal fine.  Per quanto riguarda tale rapporto,  è stato nominato il Dr. Francesco Albano quale  responsabile. 

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