L’Ucraina in Europa

La guerra provocata dalla Russia di Putin con l’invasione dell’ucraina ha creato un problema identico alla pandemia nel senso che la pandemia è stata un’ottima occasione per cambiare regole di lavoro, organizzazione del lavoro, rapporto di lavoro e chi più ne ha più ne metta.

In questo momento si sta vivendo la stessa cosa con la guerra russa ucraina nel senso che i cittadini partecipanti o non all’evento bellico sono soggetti che subiscono quotidianamente grosse vessazioni.

Detto ciò, si è particolarmente favorevoli all’entrata dell’ucraina anzi bisognava pensarci prima e non aspettare tante perdite umane.

Aprire all’ucraina e alla Moldavia è un atto civile che in questo momento è veramente urgente anche se taluni sono contri all’allargamento dei paesi europei.

In un paese democratico quali sono i componenti dei paesi europei debbono pensare anche a stati di necessità e di bisogno inserendo questi paesi che sono in forte sofferenza che tra l’altro mettono in moto anche l’Albania, Ungheria e Bulgaria per essere presenti in ambito UE.

L’allargamento non dev’essere visto come danno per alcuni paesi.

È possibile in questo caso creare due cerchi: uno che contiene i titolari dei paesi europei e d uno che contiene altri paesi meno fortunati che vanno aiutati e messi nelle condizioni di crescere ed entrare a tutti gli effetti in europea.

In sostanza due mercati.

Quando è arrivato draghi alla responsabilità del nostro paese come presidente del consiglio si è pensato all’uomo giusto al posto giusto senza tenere presente che il nostro paese in particolare è sempre interessato alle elezioni cittadine, nazionari e regionali, e quindi si cancella il ruolo del presidente e si fa politica spiccia per avere modesti consensi.

La responsabilità principale in questo caso è di coloro che sono impegnati nella comunicazione, nei talk show che ognuno parla secondo la propria collocazione politiche e non una esposizione e partecipazione di tipo professionale.

Non a caso in qualsiasi dibattito basta guardar in faccia gli interlocutori prima di parlare per capire qual è la loro posizione.

Questo è un indice di una democrazia non compiuta e per taluni probabilmente non è ancora chiaro il significato di democrazia.

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Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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