La pandemia ha contribuito ad accelerare i processi di digitalizzazione e di trasformazione digitale e non stupisce che questo abbia investito anche il settore della c.d. eHealth. La eHealth è il “genere” dell’assistenza sanitaria fornita attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali, che essa sia a distanza o in loco non importa.
Se la eHealth è il genere, la telemedicina è la specie: più in particolare, la telemedicina viene a sua volta ricompresa nel più ampio spettro della telehealth (tele-salute da ora in avanti, nda). La telemedicina non è un concetto nuovo e si è avuto modo di parlarne già in precedenza. Per una breve ma efficace trattazione del tema, è sufficiente recuperare i testi del prof. Francesco Chiappetta sull’argomento, contenuti nella collana LUISS dal titolo “Legislazione della telematica e delle telecomunicazioni” (edito da Giuffré) oltreché in altri suoi testi editi da Bulzoni.
Le differenze fra telehealth e telemedicina
La telemedicina ha una definizione ben precisa e consolidata nel tempo e riassume il concetto di assistenza sanitaria a distanza. La tele-salute è, invece, un concetto molto più ampio, relativamente nuovo e comprensivo di numerose pratiche sanitarie. La Health Resources and Services Administration americana definisce la tele-salute come «l’uso di informazioni elettroniche e di tecnologie delle telecomunicazioni adatte a supportare e promuovere l’assistenza sanitaria e clinica a distanza, la formazione medica dei professionisti, l’informazione al paziente e l’amministrazione del sistema sanitario pubblico e privato». La definizione non è esaustiva ed è in costante aggiornamento in quanto le nuove tecnologie aiutano a ridefinire e ad aumentare il ventaglio delle operazioni suscettibili ad essere erogate attraverso tali strumenti.
Nella tele-salute vengono pertanto ricomprese tutte le pratiche preventive, organizzative, formative, educative, amministrative e assistenziali erogabili a distanza dal servizio sanitario; la telemedicina è invece specifica solamente dell’ultimo aspetto, potendosi applicare i meccanismi assistenziali solo a diagnosi ultimata.
L’implementazione della telemedicina e gli ostacoli amministrativi
Per poter portare a compimento la telemedicina in maniera efficiente ed efficace è necessario sviluppare le infrastrutture di rete, a partire dalla rete in fibra ottica fino ai sistemi satellitari e alle relative stazioni a terra. L’OMS evidenzia come l’accesso universale all’assistenza sanitaria e la sua qualità siano una delle grandi sfide che l’umanità dovrà affrontare nel XXI secolo.
Tuttavia, vi sono alcuni ostacoli che impediscono un accesso equo e ugualitario ai meccanismi di tele-salute – ivi compresa la telemedicina – a partire dal rapporto medico-paziente fino alle strutture abilitanti.
La telemedicina è uno step fondamentale per il miglioramento dell’assistenza sanitaria: il servizio garantirebbe un significativo abbattimento dei costi, nonché di raggiungere le aree rurali e svantaggiate dove l’assistenza sanitaria è carente. Il collegamento costante e immediato fra medico e paziente permette di superare le distanze, fornendo una diagnosi rapida ed efficace nonché di monitorare le condizioni del paziente e di consultare specialisti provenienti da ogni parte del mondo.
La telemedicina in Europa
In Europa, gli investimenti relativi alla telemedicina corrispondono al 40% del totale stanziato per gli investimenti del settore sanitario. È una percentuale importante che rispecchia una richiesta di assistenza sanitaria a distanza in crescita grazie anche alla maggior diffusione di tecnologie ormai non più nuove, come smartphone e pc.
Le maggiori difficoltà che la tele-salute incontra al fine di raggiungere il suo potenziale derivano da posizioni politiche e dalle procedure farraginose dei vari sistemi sanitari nazionali, chiaramente non adeguati o non pronti ad affrontare una (parziale) trasformazione come quella della telemedicina. Nella valutazione relativa alla qualità della telemedicina e della tele-salute incide, in maniera pesante, la valutazione dei sistemi di telecomunicazione approntati all’assistenza sanitaria.
Il Next Generation EU si prefigge di invertire questa tendenza e i singoli piani nazionali di ripresa, come ad esempio il PNRR, prevedono ingenti investimenti per quanto riguarda le infrastrutture di rete e i servizi sanitari nazionali, che in futuro permetteranno un uso capillare della tele-salute e della telemedicina.