Stesso gusto del pomodoro comune, ma un colore viola acceso, dovuto alla intensa presenza di antociani, sostanze antiossidanti molto utili per la salute. E’ il risultato della ricerca svolta da un team di scienziati britannici presso il John Innes Center di Norwich, in Inghilterra. L’idea nasce dalla intuizione della biochimica Cathie Martin, forte di una ventennale esperienza nella produzione di pigmenti nei fiori, che ha voluto studiare se gli antociani, un particolare gruppo di pigmenti, poteva avere benefici per la salute.
Gli antociani sono i pigmenti che conferiscono a mirtilli, more e melanzane le loro ricche sfumature blu-viola. Con il finanziamento di un consorzio tedesco, la Martin ha deciso di progettare pomodori ricchi di antociani, sperando di “aumentare la capacità antiossidante” dei frutti.
La prima approvazione da parte dell’USDA americano ha consentito di verificare la sicurezza della coltivazione della pianta dal punto di vista del rischio di parassiti delle piante, aprendo spazi alla sua coltivazione. A breve, l’approvazione da parte di FDA ne consentirà la commercializzazione su larga scala.
Per progettare i pomodori viola, gli scienziati hanno utilizzato fattori di trascrizione delle bocche di leone al fine di attivare i pomodori a produrre più antociani, creando un vivace colore viola. Il team della Martin ha pubblicato i primi risultati della loro ricerca nel 2008 in un articolo su Nature Biotechnology , in cui si mostra che i topi inclini al cancro che hanno mangiato i pomodori viola hanno vissuto circa il 30% in più rispetto a quelli che hanno mangiato pomodori normali.
Martin ha affermato che ci sono “molte spiegazioni” sul motivo per cui i pomodori ricchi di antociani possono avere benefici per la salute. Ci sono “probabilmente più meccanismi coinvolti”, ha spiegato. “Non è come un farmaco, dove c’è un unico obiettivo. Si tratta di sostanze la cui capacità antiossidante si esplica in numerosi aspetti: ad esempio, può anche influenzare la composizione del microbioma, quindi è in grado di affrontare meglio la digestione di altri nutrienti”.
In passato, lo sviluppo di alimenti geneticamente modificati si è concentrato sull’ingegneria delle colture, per migliorarne la sostenibilità, oppure la conservabilità del prodotto. Ora si apre un nuovo capitolo, in cui i consumatori possono scegliere alimenti OGM che contribuiscono a tutelare la loro salute, e quindi tendono a riconsiderare la biotecnologia alla luce di questi importanti e positivi risultati.