Auto intelligenti, innovazione e margini di rischio in ambito assicurativo

Abbiamo fatto una modesta indagine nell’ambito RC in particolare per capire come gli autoveicoli del prossimo futuro interferiranno con il settore assicurativo.

L’auto a guida autonoma (self-driving car) si prevede possa essere un’innovazione molto utile nella riduzione degli incidenti stradali. Oggi, continuiamo a contare oltre 1 milione di morti all’anno in tutto il mondo. Con le nuove auto non si dovrebbe combattere con il rischio di distrarsi – 8 incidenti su 10 derivano da errori umani – , il traffico tenderà a migliorare, il parcheggio sarà più semplice,  e potremmo dare la possibilità ai disabili privi di patente di essere autonomi sugli spostamenti. Molte di queste auto magari saranno elettriche e ci saranno passi avanti in termini di inquinamento, ne avrà dunque virtù anche la sostenibilità.

Già nel presente la nostra esperienza riguarda veicoli semiautomatici, capaci di parcheggiare da soli  o fermarsi davanti ad un ostacolo in quanto muniti di sensori intelligenti. Siamo davanti ad uno scenario molto interessante ed innovativo, tutto ci riporta a percepire una sicurezza maggiore a bordo del proprio veicoli. L’occupazione forse ne risentirà, a partire dai tassisti, autisti, camionisti. Non abbiamo pensato però agli hacker, all’enorme quantità di componenti digital e collegati in Rete che possono indurre chiunque a sferrare il proprio attacco informatico malevolo, come dirottare un veicolo o provocare un incidente o altre cose delittuose. Probabilmente non siamo al sicuro. E poi cosa succede quando piove? O con la neve? Se le controindicazioni metereologiche vanno a rompere o interferire la comunicazione. Vi sono delle responsabilità giuridiche che non sono ancora tutte chiare. Le regole cambiano da paese a paese e risulta anche difficile informarsi. Un ruolo importante certamente è in mano alle società che si occupano di intelligenza artificiale e sviluppano delle soluzioni.

In questo scenario, si evince che l’assicuratore ha un ruolo molto importante e legato da un filo diretto con l’innovazione. Certamente il contesto è da considerarsi positivo: appunto, meno incidenti, mobilità autonoma e sostenibile (diminuzione dei gas serra), maggiore tempo libero, meno dispendio di tempo per parcheggiare. Ma ingenti sono anche le cose complesse: l’attacco hacker, i consumatori che non sono ancora pronti, il meteo che gioca un ruolo importante, l’apparato tecnologico molto costoso. L’assicuratore in un contesto come questo, dovrà propriziare un regolamento che in gran parte è ancora tutto da definire, anche e soprattutto per questo avrà un ruolo molto importante. Come si potrebbe tarare un RC Auto con una copertura efficace per questi veicoli?

Considerando diversi studi diffusi in Rete (tra cui anche quelli di operatori illustri come KPMG), già entro il 2018 dovrebbero circolare dei veicoli con tecnologia V2V/V2I, anche se la diffusione massiva sul mercato si stima sui prossimi 10 anni. In Gran Bretagna corrono già ai ripari, un’iniziativa del governo ha varato un progetto di legge dedicato ai veicoli automatici ed elettrici che impone un’assicurazione obbligatoria per tutti, garantendo risarcimenti immediati a qualunque persona che subisca lesioni a causa di incidenti provocati da simili veicoli. In un contesto del genere a doversi tutelare non saranno solo i proprietari però, ma avranno un ruolo determinante anche le copertura su produttori e anche gli sviluppatori di software.

Le tecnologie digitali stanno trasformando totalmente anche questo mondo, anche per generare strumenti di tariffazione comportamentale sempre più all’avanguardia, oltre che l’utilizzo dei dati raccolti da queste macchine intelligenti per la ricostruzione telematica dei sinistri.

Per dare un’idea sul cambiamento, alcuni esperti sostengono che tra le diverse innovazioni e trasformazioni digitali,  7 miliardi di queste costituiranno nuove attività economiche ed anche 4 milioni di posti di lavoro a rischio. L’innovazione è un fatto positivo, però bisogna riflettere sul come programmarla, attuarla e gestirla nel modo giusto. Sarà meno complicato rispetto al passato? Forse si, ma certamente dobbiamo darci da fare.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share