Il 2014 è stato l’anno d’oro della produzione vita, settore soggetto ad un incremento pari al 30% rispetto al 2013. Gli italiani hanno destinato infatti alle polizze vita oltre 110 miliardi, l’ammontare più alto nella storia del settore.
“Ci riteniamo soddisfatti per l’andamento del ramo vita, che conferma la fiducia che gli italiani, in questi anni di crisi economica, ripongono nel settore assicurativo”, ha dichiarato il presidente dell’ANIA, Aldo Minucci, offrendo una prima lettura delle ragioni di questo successo. Si registra nella società un’esigenza di rendimento e protezione , reperiti, l’uno e l’altra, nel settore vita. Rendimenti, quelli in questione, che si possono considerare significativi, per via delle gestioni separate implementate dalle compagnie assicurative, che hanno stimolato all’acquisto di prodotti appartenenti al ramo I(assicurazioni sulla durata della vita umana) rispetto al ramo III(assicurazioni legate alla vita umana,alla nuzialità ed alla natalità, cioè ai rami I e II, che collegano le loro prestazioni al valore di quote di organismi di investimento collettivo o del risparmio o di fondi interni, o ancora a indici o altri valori di riferimento). I cittadini avvertono la necessità di una pianificazione patrimoniale, ed inoltre non sono ovviamente insensibili al differimento della tassazione sui rendimenti finanziari al 26%, di cui beneficiano le polizze vita.
L’IVASS pubblica i prodotti vita sul proprio sito, il che ne facilita la consultazione, venendo incontro alla preliminare richiesta dei risparmiatori, quella di trasparenza.
