Il messaggio delle giovani generazioni del Mediterraneo – questioni di stabilità e risorse

Si è svolta a Roma ieri, 7 Maggio 2018, l’iniziativa “Youth Potential in the Mediterranean – Unlocking Opportunities, Overcoming challenges”, che ha riunito una selezione di giovani speaker nella presentazione dei propri percorsi di ricerca sui temi chiave dell’area MENA – Medio Oriente e Nord Africa. La conferenza è stata organizzata nell’ambito delle attività del network di ricerca New-Med, istituito nel 2014, sotto la guida dell’Istituto di Affari Internazionali in cooperazione con il Segretariato dell’OSCE, il Ministero degli Affari Esteri, il German Marshall Fund e la Compagnia di San Paolo di Torino, per connettere esperti, analisti e ricercatori nella descrizione dei complessi scenari dell’area del Mediterraneo da una varietà di punti di vista.

In apertura, l’incontro ha sottolineato la complementarità della dimensione del Mediterraneo rispetto a quella europea, nella possibilità di un mutuo rafforzamento. L’evento si è collocato nella traiettoria d’intento di rispondere alla necessità di realizzazione del potenziale delle giovani generazioni, offrendo una possibilità di confronto di conoscenza, con il valore di contributo costruttivo per affrontare le principali sfide che caratterizzano l’area del Mediterraneo. Le dinamiche di conflitto, le risorse ambientali, l’attivismo civico e le sfide economiche, sono le aree tematiche delle hanno accorpato le questioni più pressanti.

Con riferimento alle opportunità per il futuro degli scenari energetici e alle modalità di apertura delle possibilità finalizzate ad uno sviluppo sostenibile, è stata trattata la problematica delle risorse. Durante la sessione dedicata alle questioni di energia, acqua e ambiente, è stata presentata una visione diversa rispetto a quella nota, secondo la quale l’abbondanza di risorse, come quella che caratterizza i Paesi dell’area MENA, è associata ad una minore crescita. In questa visione, infatti, l’espansione demografica, i conflitti, la mancanza di gestione e policy efficaci, intervengono insieme alla componente naturale, e in particolare con il cambiamento climatico, indipendentemente dalle sue cause umane o naturali, con effetti gravi a livello globale, e con la prospettiva per l’area MENA di impatti ambientali quali alluvioni, siccità e desertificazione, con il rischio di un “collasso”, enfatizzando la dimensione di urgenza legata alla necessità di attuare cambiamenti e individuare soluzioni.

Sono stati presentati dati e proiezioni fino al 2030 per alcuni parametri salienti relativi ad energia, acqua e popolazione, basati sulla combinazione di modelli di ingegneria, economia, scienze sociali e climatologia. In particolare, la crescita di popolazione prevista porterà l’area MENA a contare una popolazione pari a circa il 5% della popolazione mondiale entro il 2030. Le capacità di produzione energetica confermano che la maggior parte dei Paesi MENA si basano fortemente sui combustibili fossili, con un grande potenziale di sviluppo per le rinnovabili. Per quanto riguarda la risorsa idrica, la maggior parte dei Paesi parte da basse risorse interne di acqua dolce disponibili, e l’andamento di questa disponibilità è discendente. La desalinizzazione, possibile soluzione al problema, è fortemente adottata da alcuni Paesi, svolgendo invece un ruolo molto marginale in altri. Vi è forte disomogeneità anche nel trattamento e riutilizzo dei reflui cittadini, in relazione al quale, in alcuni casi, non sono disponibili dati.

In questo contesto, emerge la necessità di soluzioni fattibili e scalabili. Tra le direzioni di intervento proposte, l’efficienza energetica svolge un ruolo chiave in tutti gli ambiti di vita, da quello residenziale al contesto industriale. Nell’ottica di una trasformazione delle abitudini più resistenti e del superamento dei combustibili fossili è stata citata, inoltre, l’importanza dell’adozione dei veicoli elettrici. Per la risorsa acqua, sono importanti l’adozione dell’osmosi inversa e l’irrigazione a goccia per la produzione agricola. Attraverso un focus specifico sul contesto territoriale del Libano, è stata argomentata la sostenibilità del solare per un’agricoltura irrigua sostenibile, come possibile driver di investimenti in altre aree, dalla tecnologia all’occupazione. La digitalizzazione emerge come tool abilitante per trasmettere nuove idee e soluzioni, nuove pratiche, e per supportare applicazioni di efficienza energetica. Un sistema più efficiente sarà la base per affrontare le questioni di sicurezza dell’approvvigionamento e delle infrastrutture energetiche, per raggiungere un sistema energetico sostenibile, sicuro e accessibile, vitale per la prosperità di ogni comunità.

E’ stata evidenziata la rilevanza di un approccio olistico per integrare la prospettiva potenzialmente risolutiva delle innovazioni tecnologiche e il cambiamento nel comportamento sociale, verso una consapevolezza del beneficio economico legato alla maggiore sostenibilità ambientale. L’instabilità politica, che coinvolge l’area con vari livelli di criticità, è tra i principali ostacoli all’implementazione efficace di strategie del cambiamento. Anche in riferimento alle risorse naturali, la cooperazione risulta un aspetto fondamentale per il superamento delle sfide legate allo sviluppo sostenibile.

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