Cosa fanno Google, Citigroup e un lender legato alla Stanford University insieme? Fare una specie di banca è la risposta, conquistare il mercato è la traduzione. L’obiettivo è sempre lo stesso: investire sul digitale ma anche creare un servizio di credito offerto proprio dal motore di ricerca più popolare al mondo, Google, legato al settore bancario. Una sorta di “banca Google”.
Il progetto si chiama “Cache” e, come detto, vedrà i principali attori muoversi nel campo dei servizi finanziari: la multinazionale americana di banche di investimento e società di servizi finanziari: la Citigroup (NY) e un istituto di credito della Stanford University (California) mentre Google fornirà i propri account. È rivolto in particolare alle giovani generazioni e stanno valutando se applicare o meno delle commissioni e come investire su un programma di fidelizzazione del cliente con una specie di “raccolta punti”, come la si fa nel nostro supermercato di fiducia.
Google e conti correnti saranno dunque connessi fra di loro e questo non può che decifrarsi nel timore che accompagna la reputazione di Google e degli utenti stessi, ovvero la raccolta dei dati personali. Il colosso americano ha già rincuorato i cari utenti che i dati finanziari non verranno venduti a nessuno. Già questo depone una luce non propria bianca, visti i precedenti. Ma visto e considerato che Google è stata coinvolta nel vortice “Project Nightingale” (un progetto di condivisione dei dati) in cui si erano raccolte informazioni sanitarie di circa 50 milioni di cittadini americani senza il loro consenso preventivo, la lente di ingrandimento dell’investigazione su posizioni di dominio e utilizzo di dati personali è sempre presente. Non a caso i Regolatori Usa stanno esaminando Google e le Big Tech come Amazon, Apple e Facebook circa il loro status sul mercato finanziario.
Alcuni si stavano chiedendo come mai Google ancora non avesse bussato a questa porta, dato che Apple ha introdotto una carta di credito in collaborazione con Goldman Sachs; Amazon sta valutando la possibilità di offrire conti correnti e Facebook sta provando a lanciare Libra (la moneta digitale) anche se dopo le polemiche giunte dalle varie autorità di controllo, è in una fase di arresto.
La concorrenza è feroce e l’apprensione da parte dell’industria del credito, regolatori, banche centrali e autorità dei mercati è alta poiché temono di poter perdere clienti con questa rivoluzione digitale. Staremo a vedere.