Greenpeace porta una balena a Piazza di Spagna

La storica scalinata di Piazza di Spagna è stata alcuni giorni fa la vetrina per una campagna di guerrilla marketing di grande impatto, realizzata da Greenpeace. In occasione del giorno di apertura della 62esima riunione della Commissione baleniera internazionale (Iwc), è stata esposta una balena gonfiabile di 15 metri, con accanto uno striscione che riportava la frase: “Le balene non sono in vendita“. Frase motivata dal comportamento spregiudicato dei paesi che traggono vantaggio dalla caccia alle balene, come rilevato da un esponente di Greenpeace: “Con la promessa di soldi e la metodica corruzione, i Paesi balenieri stanno cercando di raggiungere la maggioranza mentre si è veramente a un passo dalla riapertura della caccia commerciale alle balene che potrebbe compromettere la moratoria in vigore da ben 24 anni”. Moratoria, è giusto ricordarlo, regolarmente aggirata con l’artifizio della “caccia a scopi scientifici”, che consente di portare sulle tavole dei migliori ristoranti di Tokio sushi a base di balena.

Con il blitz sulla scalinata di Trinità dei Monti, meta di tutti turisti che si recano a Roma, nonché punto d’incontro e di passaggio per moltissimi romani, Greenpeace ha voluto stigmatizzare il comportamento italiano: pur non essendo un paese che accetta di essere “comprato”, e pur esprimendo in tutte le sedi competenti la sua contrarietà alla caccia baleniera, tuttavia il nostro Paese non si esprime con sufficiente forza per denunciare la compravendita di voti nella Commissione baleniera.

Non si tratta di semplici voci:: una recente inchiesta del Sunday Times ha rivelato episodi di corruzione da parte di paesi interessati alla caccia baleniera, quali il Giappone, nei confronti dei paesi più poveri del sud del mondo.

La via del guerrilla marketing consente a Greenpeace di ottenere con una spesa minima (solo i materiali utilizzati, poiché il lavoro degli attivisti è svolto su base volontaria) una notevolissima visibilità. La semplice denuncia della perdita di credibilità delle decisioni della Commissione baleniera, non avrebbe avuto sui media lo stesso impatto che invece si è ottenuto con una balena gonfiabile “spiaggiata” sulla storica scalinata romana.

Ora le immagini e i video della manifestazione sono disponibili su tutti i media, on-line e off-line: i cittadini italiani possono prendere atto della situazione e contribuire ad un mutamento del modo di agire delle nostre Istituzioni, responsabilizzandole nei confronti di un problema che, per l’egoismo e l’avidità di pochi può portare all’estinzione una specie animale.

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