Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), previsto in attuazione alle risorse stanziate dal Next Generation EU e del Recovery and Resilience Facility (RRF), ha avviato un nuovo iter legislativo con un pacchetto di 41 riforme volto a rendere il sistema Italia più competitivo e resiliente dal punto di vista amministrativo.
A complemento del Regolamento UE n. 241/2021, l’Italia dovrà rivedere i meccanismi di compliance della Pubblica Amministrazione. La materia è stata introdotta per la prima volta in Italia con il d. lgs. n. 231/2001, con la previsione normativa della responsabilità da reato degli enti privati fondata sulla colpa di organizzazione derivante dalla mancata adozione dei “Modelli organizzativi generali” (Mog).
Data la delicatezza della materia e il crescente aumento della corruzione nel settore pubblico, il legislatore ha sentito l’esigenza di inserire dei meccanismi di compliance anche per il settore della Pubblica Amministrazione, con una serie di riforme quali:
- La legge di contrasto alla corruzione nel settore pubblico (l. n. 190/2012, c.d. “Legge Anticorruzione”), che ha prescritto alla PA di dotarsi di «Piani triennali di prevenzione della corruzione»;
- Il D.l. n. 80/2021 (c.d. “Decreto Reclutamento”), convertito con modifiche in l. n. 113/2021, che ha introdotto il «Piano integrato di attività e organizzazione» per molte pubbliche amministrazioni;
- Il D.l. n. 77/2021 (c.d. “Decreto semplificazioni”), convertito con modifiche in l. n. 108/2021, ha previsto la costituzione di nuovi organi demandati a garantire il corretto andamento del Piano, fra cui la cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; il servizio centrale di monitoraggio al PNRR, istituito presso il Mef, con compiti di rendicontazione e coordinamento fra la Commissione UE e il Governo; l’ufficio dirigenziale presso la Ragioneria dello Stato, con compiti di audit del PNRR e di monitoraggio anticorruzione.
Il raccordo fra le varie istituzioni, nonché le previsioni normative già vigenti, puntano ad assicurare la tracciabilità delle operazioni e la tenuta di una contabilità separata per l’impiego di risorse del PNRR, utilizzando la piattaforma ReGiS del Mef (già istituita dalla legge di bilancio 2021, l. 178/2020, all’art. 1, comma 1043).
Inoltre, i meccanismi di compliance vengono completati dai vari protocolli di intesa fra la PA, le Regioni e la Guardia di Finanza, che permettono la condivisione dei patrimoni informativi dei vari organismi coinvolti.
Tali protocolli di intesa vengono replicati anche dalla Ragioneria dello Stato con l’ANAC, nell’ottica del rafforzamento dei sistemi di audit e controllo. L’obiettivo del Governo è quello di potenziare il controllo degli organismi indipendenti e delle forze dell’ordine competenti al fine di snellire e velocizzare i procedimenti.