Sono le 12:00 da molto tempo, non è colpa di nessuno se l’orologio non cammina.
Il nostro paese a dir poco è strano.
Monte dei Paschi di Siena condanne pesanti! No! abbiamo scherzato.
Tutti assalti.
Sentieri digitali parla spesso di formazione, noi siamo sempre più convinti.
Il Mezzogiorno ha scoperto che ha il mare e quindi economia del mare, serve sviluppare il turismo, poi servono delle specializzazioni produttive, creare un centro di competenza per le università, ancora investimenti infrastrutturali, Ehi corridoi energetici e green transition poi serve una governance.
Il Mezzogiorno ed il Mediterraneo allargato conta 45 paesi, andiamo quindi verso il Mediterraneo.
Con quali progetti, con quale coinvolgimento, con quali interessi, con quale programma ed infine con quali soldi.
Si è sempre detto che le nostre università sono brave dal punto di vista culturale e scientifico, ma dal punto di vista gestionale un po meno.
Chi è che funge da formatore? le solite società multinazionali di consulenza?
Chi conosce la realtà e di bisogni del Mezzogiorno e del Mediterraneo? non vedo verità e non vedo concretezza.
E’ un tema che risulta essere un compito in classe teorico senza capirne la capacità delle risorse umane disponibili, il grado di preparazione e poi in concreto cosa costruiamo.
Pare chiaro che adeguare le infrastrutture nel suo complesso e cosa buona e giusta con quale obiettivo e finalità.
Qual è il ruolo nel digitale? l’economia del mare del Sud rappresenta il 46% del traffico marittimo va bene pensare l’energia rinunciabile c’è sale.
Nel sud ci sono le 57% dei parchi nazionali di cui il 38% tutelati dall’unesco ed ancora il 74% delle coste presenti.
100 euro investiti nel sud generano 58 euro come ricaduta aggiuntiva – mi fermo non è più mezzogiorno, ma le dodici e dieci minuti.