Edigita non è una libreria digitale o uno store, come si dice in gergo. Lo apprendiamo a pochi giorni dal suo lancio sul mercato italiano, avvenuto il 18 ottobre 2010. Non vende libri digitali ma servizi agli editori che hanno aderito al progetto (lo ricordiamo: Feltrinelli, RCS Libri, Messaggerie Italiane e GeMs). Chi si è collegato al sito in cerca di un libro è rimasto inevitabilmente deluso: home page asettica, nessuna offerta, nessun titolo.
Un po’ di confusione è stata generata dalle notizie circolate all’indomani della presentazione a Francoforte, ma ormai il ruolo di Edigita nel panorama editoriale italiano è chiaro: fungere da piattaforma di ‘distribuzione di ebook degli editori per gli editori’. Un progetto riservato agli addetti al mestiere e che solo in un secondo momento, quello dell’affiliazione della libreria alla rete, avrà vantaggi diretti per i lettori.
Interessanti le quattro librerie in rete da questa settimana: Bookrepublic, ossia la repubblica degli editori indipendenti, Il libraio, Lafeltrinelli e Libreriarizzoli. Altre entreranno presto nel circuito: tra queste Unilibro, nata come libreria universitaria ma attualmente generalista e dotata di un ricchissimo catalogo che offre anche volumi a prezzo scontato del 50%.
Gli ebook sul sito dell’editore Rizzoli sono 875, venduti a prezzi compresi competitivi (in media il 30% in meno dell’edizione cartacea). La sorpresa viene dalla classifica dei titoli più scaricati nei primi tre giorni: su nove, sette sono classici della letteratura mondiale. Capofila ‘Delitto e Castigo’ di Dostoevskij (agevolato dall’offerta gratuita), seguito da ‘I promessi sposi’ (accessibile a 2,99 euro) e da ‘L’Eneide’ tradotta da Vittorio Sermonti (in vendita a 8,99 euro). Gli intramontabili costano meno per l’assenza di copyright ma la convenienza non è l’unica spiegazione. Chi legge hi-tech, non necessariamente dimentica le nostre radici.
Bookliners nasce dall’iniziativa di due giovani torinesi, Luca Noverino e Clelia Cladevi Valeri, vincitori del premio Start Cup dell’Università di Torino. La loro intenzione è di ricreare on line l’esperienza di acquisto a cui i consumatori sono abituati: il rapporto con il “libraio” e i suoi consigli, il passaparola tra lettori, la possibilità di leggere alcune pagine del volume prima di acquistarlo.
Il nome del sito deriva dal neologismo booklin, con il quale si definisce un assaggio del libro, un’anteprima gratuita oppure una parte (al massimo, il 30% del libro), da consultare on line e che non può essere scaricato sul proprio personal computer. Sulla parte del libro che si può visionare, il lettore può sottolineare e commentare il testo. Tali commenti e sottolineature sono visibili per gli altri utenti che consulteranno il libro, creando quindi, in prospettiva, una comunità di lettori. La community diventerà un social network in cui gli utenti registrati avranno a disposizione una pagina personale con l’elenco dei libri letti e degli autori preferiti.
Il sito è ancora in fase di beta testing, e l’accesso è consentito solo agli utenti registrati: chi non è registrato non ha alcuna possibilità di navigare nel sito, come “visitatore”. Questo è forse un limite: sarebbe stato meglio consentire agli internauti la possibilità di valutare il sito prima di compiere la registrazione.
