Evoluzione ICT: banda larga, competenze digitali e crescita del paese

Il mondo cambia, anche perchè l’innovazione tecnologica e l’ICT contribuiscono al rinnovamento. Le telecomunicazioni vanno sempre più verso il digitale. Il supporto informatico e infrastrutturale diventa indispensabile per svolgere attività tecnico-amministrative, e non solo, presso un centro servizi informatico che potremmo definire come sistema “complesso”. Qui gli apparati sono raggruppati in postazioni client, con il relativo sistema operativo, terminali portatili, infrastrutture di rete locale cablate con i relativi switch interconnessi, infrastrutture di rete locale wireless con i relativi access point, infrastrutture telefoniche con telefoni fissi e mobili, stampanti di rete, scanner, lettori, ecc. Sistemi considerati critici, come ad esempio: posta elettronica, web, rete, aree condivise, sono dotati di ridondanza o di servizi di supporto specialistico dedicato.

L’ICT system, così compresi, dispongono di sistemi di gestione informatici che consentono di conoscere in tempo reale l’ubicazione e la loro localizzazione, in maniera da semplificare il processo di ripristino. Vale la filosofia BYOD (Bring Your Own Device), il servizio informatico offre un supporto di “best effort” di primo livello pensando ad apparati privati/personali quali ad esempio: portatili, tablet, smartphone per l’installazione di software. In alcuni casi è bene prevedere un servizio di benvenuto secondo casistiche e necessità.

Passare al digitale vuol dire fare un censimento ICT delle PA. Con l’ICT che è l’insieme di tecnologie di accesso fornite dalle ICT tradizionalmente intese che cercano di promuovere lo sviluppo al fine di colmare il divario digitale nel Paese. Servono competenze digitali.

Poi servono le infrastrutture, nei prossimi anni il nostro Paese si dovrà “attrezzare” con una presenza nel territorio con una rete a banda larga e ultralarga (BUL). Occorre avere una diffusione importante. È utile ed interessante realizzare una rete infrastrutturale che possa coprire l’intero territorio del nostro Paese, mediante fibra, 5G, permettendo così agli utenti/cittadini di fruire di servizi di connessione internet ad alta velocità.

Il nostro Paese per diversi motivi è stato caratterizzato per anni una forma di quasi immobilismo: gli altri Paesi iniziavano ad investire nelle fibra ottica o in tecnologie equivalenti per il supporto della banda ultra larga, l’Italia ha perso qualche battuta, senza capire il ruolo strategico che la realizzazione di infrastrutture  di rete abilitanti. Una connessione fast riveste un ruolo cruciale a livello sia sociale, sia economico, politico e culturale.

La situazione di arretratezza è stata, anche peggiorata e consolidata dalla presenza di un mercato interno in ambito di operatori di rete wholesale certamente svantaggiato: a seguito della privatizzazione della SIP nel 1997, il possesso e la relativa gestione della rete telefonica è stata data a Telecom. L’Europa ha dettato degli obiettivi interessanti. Il nostro Paese si è mosso, mettendo a punto una buona  strategia. Il Governo ha infatti predisposto nel 2014 un piano di sviluppo della banda ultra larga nel Paese, da realizzarsi a carico di operatori privati, ma mediante incentivi e supporto statale nelle aree a fallimento di mercato (aree bianche). È scesa in campo Enel con un progetto ambizioso. Anche Telecom o meglio TIM ha dato origine ad un piano di investimenti in materia di fibra ottica.

La diffusione di una nuova tecnologia di TLC, richiede sempre lo svolgersi di un processo medio/lungo, durante il quale si avanza per successive realizzazioni di carattere graduale. Serve sollecitare la domanda di dette tecnologie da parte delle imprese in particolare, dalla predisposizione di politiche adeguate al supporto ed alla promozione: sia di investimenti infrastrutturali, sia di una diffusione di una adeguata comprensione delle potenzialità della nuova tecnologia presso la popolazione. Il Ministro Di Maio, ha dichiarato di volere tenere la delega delle telecomunicazioni in prima persona. Il settore è affascinante e strategico per il Paese e per lo sviluppo di un nuovo servizio.

Andrea Chiappettahttp://www.andreachiappetta.it/
Creo ecositemi, credo nell’innovazione e penso che lo studio continuo e il confronto siano gli ingredienti per realizzare sinergie e soluzioni. Autore di Italia.Next edito da Rubbettino.

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