La settantaduesima edizione del Festival di Sanremo in un periodo della Pandemia che ha visto tutte le persone ancora chiuse in casa ha avuto un’audience di quasi 14 milioni di spettatori e una media di share di circa il 64%.Si dice che il mondo sia cambiato ed in effetti è vero, in quanto dopo due anni di clausura è difficile riprendere i contatti esterni, come se nulla fosse accaduto. Non a caso molti esperti, a partire da sociologi, psicologi, neuropsichiatri stanno mettendo in luce alcuni aspetti preoccupanti degli effetti da post-pandemia sulla psiche. Papa Francesco, che per mezzo della CEI possiede un’emittente televisiva (TV2000), ha partecipato di recente alla trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, e pur essendo il papa ha avuto un’audience di circa 6 milioni di spettatori, meno della metà di Sanremo. Ecco il punteggio, due a zero. La trasmissione, largamente anticipata come la prima intervista in diretta del Pontefice, ha riservato qualche sorpresa indesiderata per l’illustre ospite, il quale è stato smascherato dal suo orologio da polso che segnava le ore 17, mentre la trasmissione è andata in onda alle 20.40. Inoltre gli osservatori più attenti hanno notato che il quadrante segnava stacchi di circa mezz’ora tra una domanda e l’altra.
Il Papa, dopo il collegamento è stato sottoposto a una valanga di critiche e sarebbe stato bello vedere qualche suo pensiero sul giornale “L’Avvenire”. Far parlare le persone in maniera negativa non è un buon risultato. D’altro canto, siamo dinnanzi ad una rivoluzione digitale. Il papa, pur provenendo da un paese del Sud America, l’Argentina, tra l’altro dove è presente una numerosa comunità italiana, si è trovato catapultato in un mondo completamente diverso dalle sue esperienze. I Pontefici, almeno per come eravamo abituati finora non sono ecclesiastici schierati in un senso o in un altro, in quanto l’intervento di un papa è sempre di tipo universale. Non a caso il Papa non va per categorie merceologiche, ma parla al mondo intero. In un ruolo così complesso è determinante avere attorno a sé persone che hanno studiato e che hanno un’alta preparazione canonica ed ecclesiastica; in particolare la Segreteria di Stato, che funge quale front-end tra lo Stato della Città del Vaticano ed il resto del mondo, ha il cruciale compito di dialogare in maniera diplomatica e non tramite annunci e fughe di notizie. L’intervista, “come da prassi” è stata pilotata, guidata, rivista e corretta come è giusto che sia; non a caso è il papa che parla, o meglio che è intervistato.
Alcuni quotidiani nazionali hanno riportato la notizia in diciottesima pagina.
Questo è il vero termometro di come viene considerata un’intervista registrata, trasmessa nella tv di Stato