La concorrenza

Quando si parla di concorrenza si parla di due partiti, favorevoli e contrari. I contrari sono coloro che hanno preoccupazione di avere un abbassamento di fatturato e normalmente sono organizzazioni di piccola entità. I favorevoli sono coloro che hanno un’organizzazione anche di tipo complesso e quindi in grado di affrontare la concorrenza. In questi giorni il Governo ha approvato il DDL Concorrenza 2021, dando il proprio via libera ad uno degli ultimi consigli dei ministri e precisamente nell’adunanza del 4 Novembre 2021 ed ha approvato il DDL per il mercato e la concorrenza. L’iniziativa risponde a quanto sollecitato dall’UE e in particolare ad uno degli obiettivi individuati nel Pnrr, e con il quale si è impegnato ad affrontare, entro quest’anno, interventi normativi in diversi settori. La concorrenza toccherà i servizi pubblici, quelli dell’energia, dei trasporti, dei rifiuti, la vigilanza del mercato ecc. Gli articoli che compongono la concorrenza sono 33, raggruppati in 7 capi. In questi giorni una delle categorie interessate, che sono i taxi, ha indetto uno sciopero nazionale contro l’apertura della concorrenza, nella specie, la parte relativa al trasporto pubblico non in linea, quindi taxi e NCC; il riferimento è alla legge n. 12/2019. Molti sottolineano che sarebbe opportuno ripartire ancora dai decreti attuativi, che sono attesi da circa tre anni, così come il DPCM da emanare, dove si sono previsti di affrontare tre aspetti della regolamentazione: il Ren (Registro elettronico nazionale), il foglio elettronico del servizio e la regolamentazione delle app. Le categorie dei taxi sostengono che è contro una logica giuridica ed economica, in quanto amministrato con servizio pubblico a tariffa amministrata e quindi non può subire concorrenza a chi a queste regole non è sottoposto. Pare evidente che è una tesi che la definiamo di parte. Il DDL concorrenza parte dall’articolo 1 intitolato “Finalità” e fa spesso richiamo all’articolo 132 del codice delle assicurazioni private, di cui al D.L. 07/09/2005, n.209, il comma 1 è sostituito dai seguenti: condizione di polizza; trasparenza delle variazioni del premio; misure relative all’assegnazione delle classi di merito; identificazione dei testimoni dei sinistri con soli danni a cose, ecc.

Chi fa un corso specialistico a livello universitario, oltre a sapere i contenuti dell’istituto della concorrenza, dovrebbe anche affrontare dei temi specifici quali ad esempio il DDL sopra citato; non al fine di entrare in un piano polemico e condividere i due schieramenti, bensì per cercare di capire con il concetto aperto della “deregulation” che tipo di profitto porta all’impresa e quali danni o meno al consumatore. Per fare ciò bisognerebbe analizzare qual è la posizione almeno nei Paesi europei; non a caso l’UE, mettendolo nero su bianco, ha scritto al nostro governo che per ottenere i fondi del Pnrr deve sostenere delle modifiche sostanziali. Questo è uno degli aspetti specifici.

I giovani cultori della concorrenza non sempre hanno l’opportunità da soli di comprendere le varie posizioni: il compito, in questo caso, è quello di capire che esiste una normativa emanata dal nostro Governo che incide concretamente sul settore della concorrenza.

 

Dario Cambria e Alessandro Navarra

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