Approfondendo l’argomento dei “Non performing loans”, ovvero i crediti deteriorati, e le modalità con cui le banche cercano di arrivare ad una soluzione in merito, è emerso che il processo che riguarda i crediti deteriorati ha come principale obiettivo la necessità di analizzare il problema portafoglio prestiti e quali strumenti vi siano a disposizione per poterli ridurre.
I bilanci delle banche sono lo specchio di quello che la grande crisi finanziaria globale, dopo quella del 1929, ha portato con se. Non a caso si parla di grande recessione, rispetto alla grande depressione. Più precisamente è l’andamento, oggi, dei crediti deteriorati a raccontarci quali sono stati i danni subiti dal sistema creditizio a seguito della turbolenza che ha colpito i mercati finanziari internazionali dal momento in cui la crisi è scoppiata. Una crisi, come ormai è ben noto a tutti, che è nata sui mercati dei capitali e che si è trasmessa in poco tempo all’economia reale, frutto di un lungo processo di deregolamentazione dei sistemi finanziari, conseguenza a sua volta di una cultura neoliberista che ha caratterizzato gli anni ‘70 fino alla recente crisi. Molta attenzione va alle BCC e Popolari che hanno aderito ad ICCREA; con il nuovo regolamento è opportuno chiarire sia la situazione di bilancio e sia il trasferimento verso altre realtà.
È urgente inserire nei vari organismi risorse nuove, preparate e senza “scheletri”. L’ applicazione e costruzione di un modello mirato, un metodo e fasi, con un’accurata scelta delle variabili. Stiamo vivendo situazioni di credit crunch, in cui ottenere prestiti dal settore bancario diventa difficoltoso da parte di aziende e privati. Di conseguenza, essendo in genere il prestito bancario la via primaria attraverso la quale le attività economiche vengono finanziate, l’intera attività produttiva ne può risentire.
Infine, è bene sempre tenere presente le indicazioni EBA (European Banking Authority), recepiti in Italia con il 7° aggiornamento della circolare 272 della Banca D’Italia, vedi le indicazioni di Draghi dalla BCE.